VERSO IL VOTO

L'ultimo schiaffo a Pentenero. Appendino: "Avanti senza Pd"

A tre giorni dalla designazione, tutto lo stato maggiore del Movimento 5 stelle s'è affrettato a bocciare la candidata dei dem. L'ultima è l'ex sindaca di Torino che torna a battere sulla litania dei "temi". Ognuno per sé? A oggi sembra così, ma nulla è definitivo

È partita in avanscoperta Sarah Disabato, coordinatrice regionale e capogruppo a Palazzo Lascaris, ieri ha ribadito il concetto Giuseppe Conte, oggi tocca a Chiara Appendino mettere un punto (e virgola?) sull’alleanza con il Partito democratico: “Il Piemonte ha bisogno di una svolta e anche per questo ci siamo seduti, con senso di responsabilità, a un tavolo con il Pd piemontese per capire se ci fossero le condizioni per costruire un progetto serio nell’interesse dei cittadini” è la premessa dell’ex sindaca che pure a quel tavolo, come noto, ci si è seduta col piglio di chi vuole sottolineare le differenze piuttosto che ricercare i punti in comune. “Abbiamo richiesto al Pd garanzie concrete di cambiamento ma non le abbiamo ottenute. Negli ultimi giorni, poi, il Pd ha forzato sulla scelta di una sua candidata alla presidenza, di fatto interrompendo il dialogo in corso”. Certo, che il dialogo fosse ancora in corso è difficile da sostenere, che indicare un candidato a meno di tre mesi dalle elezioni sia una forzatura, pure. Ma tant’è. Questa è la linea.

Le parole di Appendino arrivano a poche ore da quelle con coi Stefano Lo Russo, suo successore a Palazzo Civico ma soprattutto arcinemico, pur rivendicando la discontinuità della sua amministrazione da quella pentastellata ha spiegato quanto sia difficile immaginare che un’alleanza sulle regionali possa essere pregiudicata dalla scelta di collocare qui o là un ospedale. Che la posizione di Appendino sia un po’ pretestuosa? Chissà.

“Noi, coerentemente, guardiamo ai temi – prosegue la deputata –. La sanità, allo sbando dopo anni di privatizzazioni da destra e sinistra con liste di attesa infinite, ha bisogno di una nuova cura. La stessa con cui il presidente Conte era tornato a investire prima dei tagli del governo Meloni. Non si può essere ambigui: la sanità o è pubblica e garantita a tutti, oppure diventa un bene di lusso. Torino ha bisogno di un nuovo ospedale ma progettare di costruirlo consumando suolo in uno dei polmoni verdi della città, avendo luoghi ben più adatti disponibili, è una follia. Perché la difesa dell'ambiente va praticata nei fatti, non a parole”. E qui si torna all’annoso problema della localizzazione del nuovo ospedale di Torino in un’area del Parco Pellerina, dove in questo momento c’è un luna park (non una foresta pluviale). “In tanti anni di Movimento ho imparato che i cittadini ci chiedono coerenza sulle nostre battaglie e hanno pienamente ragione a farlo. Nei prossimi giorni, quindi, presenteremo il nostro progetto per far ripartire il Piemonte. A testa alta”.

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