PACIFINTI

"Ateneo di Torino infangato", l'appello dei prof pro Israele

Circola un testo che ha come primo firmatario lo storico Mantelli. Università ostaggio di "facinorosi" che agiscono con "metodi di natura squadrista". "Il boicottaggio scientifico di Tel Aviv rientra appieno nell’ambito dell’antisemitismo" - DOCUMENTO

Anche all’interno dell’università illustri professori non solo prendono le distanze ma puntano il dito contro la decisione del Senato accademico di uscire dai progetti di collaborazione con gli atenei di Israele. “Non accettiamo che il nostro ateneo venga infangato, per colpa della situazione di ricatto in cui si è trovata la maggioranza del Senato Accademico di fronte a metodi di natura squadristica utilizzati da una minoranza di facinorosi, i quali non si peritano di definire “entità sionista”, definizione cara ai neonazisti ed ai fondamentalisti islamici, lo Stato di Israele, Stato internazionalmente riconosciuto e con cui la Repubblica Italiana ha regolari rapporti diplomatici”. Tra i promotori lo storico Brunello Mantelli, primo firmatario, il semiologo Ugo Volli, professore emerito di Filosofia della Comunicazione, Dario Peirone, associato di Economia e Gestione delle imprese, Riccardo De Caria, docente di Diritto dell’Economia e Giovanni Boggero, ricercatore di Istituzioni di Diritto pubblico a Giurisprudenza.

Il blocco della collaborazione scientifica con Israele, annunciato dal Senato Accademico, riguarda bandi del Ministero degli Esteri su temi scientifici e di sviluppo sostenibile che riguardano Tecnologie per la salute del suolo (ovvero nuovi fertilizzanti, impianti del suolo, microbioma del suolo); Tecnologie idriche, tra cui il trattamento dell’acqua potabile, trattamento delle acque industriali e fognarie e desalinizzazione dell’acqua; Ottica di precisione, elettronica e tecnologie quantistiche, per applicazioni di frontiera, come i rilevatori di onde gravitazionali di prossima generazione. Non ci sono di mezzo armi o sistemi legati al conflitto.

LEGGI L'APPELLO

“Il boicottaggio scientifico del solo Stato di Israele, fra i molti che si trovano coinvolti in conflitti armati, di cui questa decisione appare l’inizio, rientra appieno nell’ambito dell’antisemitismo, com’è definito dall’International Holocaust Remembrance Alliance, sottoscritta tra l’altro da 41 stati di cui 25 europei (inclusa l’Italia) e dagli Usa” prosegue l’appello. “Non partecipando al bando del MAECI, gli organi dirigenti dell'Università di Torino, Rettore, Giunta, Senato Accademico, infangano la memoria di Mario Carrara, Francesco Ruffini, Lionello Venturi e Gaetano De Sanctis, che nel 1931 si rifiutarono di giurare obbedienza al regime fascista. Abbiano allora il coraggio, Rettore, Giunta e Senato accademici di far togliere la targa che ricorda, nel Palazzo del Rettorato, i quattro professori del nostro Ateneo che ebbero il coraggio di opporsi al dettato monarchico-fascista”.

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