POLITICA & GIUSTIZIA

Il sindaco fa e disfa a suo piacere, ma ora deve pagare 22mila euro

Nel Novarese il caso di Binatti, primo cittadino di Trecate e presidente della Provincia. In rotta con Fratelli d'Italia e con una maggioranza in fibrillazione. Arriva la sentenza della Corte dei conti per la vicenda del vice nominato e destituito nel giro di una notte

Non è un periodo fortunato per Federico Binatti, presidente della Provincia di Novara e sindaco di Trecate che, dopo essere caduto in disgrazia con Fratelli d’Italia, ora si ritrova pure a dover risarcire il suo stesso comune con oltre 22mila euro come stabilito da una sentenza della Corte dei Conti.

I fatti risalgono al 2019, quando Binatti decide di nominare suo vice Enrico Oriolo, affidandogli le deleghe della Gestione e programmazione del territorio, edilizia privata, polo logistico e politiche del lavoro) facendolo così decadere dalla carica di consigliere comunale. Il giorno dopo, però, a Oriolo viene revocato l’incarico e si ritrova definitivamente estromesso sia dalla Giunta che dal Consiglio. E così Binatti si era disfatto di un esponente della maggioranza che aveva assunto posizioni critiche nei confronti della sua amministrazione a partire dalla questione del nuovo palazzetto dello sport.

L’ex consigliere Oriolo aveva, perciò, presentato ricorso, chiedendo l’annullamento dell’atto di revoca dalle funzioni di vicesindaco e assessore e il risarcimento dei danni materiali e morali subiti, in seguito al quale il Tar ha condannato il Comune a pagargli 10mila euro a titolo di danno patrimoniale (per le indennità di carica non percepite) e 2.500 euro per danno d’immagine, oltre agli interessi e a 3.000 euro (più Iva) di spese legali. A pagare è il Comune, ma ora la magistratura contabile ha riconosciuto la colpa del sindaco al quale viene imposto di risarcire l’amministrazione con 22.116,53. Resta a questo punto il fatto politico: una maggioranza sempre più in fibrillazione, consiglieri a cui di questa vicenda non era stato raccontato proprio tutto, mentre ormai dal suo partito Binatti non può sperare in nessun aiuto.

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