VERSO IL VOTO

"Stati Uniti del Piemonte", renziani sondano +Europa

I vertici regionali di Italia viva confermano l'orientamento di sostenere Pentenero alle urne del 9 giugno. Tra le ipotesi una lista con gli ex radicali sulla scorta di quella che sta per nascere per le europee. Ma l'ex premier frena: "Non abbiamo ancora deciso"

“La Cabina di regia di Italia Viva Piemonte si è riunita ieri sera alla presenza della presidente regionale Silvia Fregolent, del capogruppo al Senato Enrico Borghi e di tutti i presidenti provinciali, in un clima collaborativo che non rispecchia quanto riportato in questi giorni dagli organi di stampa”. Pare rivolgersi direttamente allo Spiffero, che venerdì ha pubblicato un’intervista con Luigi Marattin che lamentava il suo mancato coinvolgimento nelle scelta delle alleanze in Piemonte e la sua preferenza per Alberto Cirio, la nota dei partecipanti di Italia Viva alla riunione.

“L’auspicio espresso unanimemente – prosegue la nota – è quello di creare le condizioni per presentare anche a livello regionale una lista per gli Stati Uniti d’Europa (assieme a Più Europa con cui sono già iniziati i contatti informali ndr), perché crediamo fermamente nell’importanza di promuovere i valori di riformismo e buona politica che caratterizzano la nostra azione e quella dei partiti che ne faranno parte. In quest'ottica abbiamo già iniziato una interlocuzione con alcune forze politiche a partire dalla candidata del Pd Gianna Pentenero e dal segretario regionale Pd Domenico Rossi”. Parole che sembrano escludere ogni ipotesi di virata a destra, nonostante non manchino le resistenze interne, dall’ex sindaco di Tortona Gianluca Bardone, presidente del partito piemontese. Si tratta, tuttavia, di una minoranza, assicurano alcuni renziani della prima ora che puntano a compattare il partito in queste settimane di discussione.

Matteo Renzi, tuttavia, continua a tenersi le mani libere: “Non so ancora cosa faremo in Piemonte ma da qui a un mese lo diremo” ha affermato ieri a margine di un intervento del suo partito a Milano. Da settimane circolano voci riguardo un veto dell’ex premier su Cirio e in particolare sui suoi alleati: il Piemonte, infatti, è la regione del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, con cui l’ex premier ha un conto aperto sin dalla querelle sui dossier segreti che l’esponente di Governo spifferò al compagno di partito Giovanni Donzelli. Poi l’attacco sul “caso Pozzolo”, il deputato pistolero, le (minacce di) carte bollate e l’accoglienza, con tanto di dromedario, di “LoRenzi d’Arabia” a Biella. 

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