FINANZA & POTERI

Crt gogamigoga in attesa del Mef. In Cdp va la prof "spendacciona"

Il Consiglio di indirizzo sarà completato con la cooptazione di Polliotto, moglie dell'ex senatore berlusconiano Scarabosio. Un nome per strizzare l'occhio a Crosetto. L'ex presidente dell'Eni Calvosa, romana, rappresenterà Torino in via Goito

È la calma dopo la tempesta. In via XX Settembre si cerca di superare la bufera delle scorse settimane dando all’esterno l’immagine di una fondazione che ha ritrovato non solo la serenità ma addirittura l’unità d’intenti. Un modo, forse, per esorcizzare l’attesa del pronunciamento da parte del Mef che, in quanto Autorità di vigilanza, dovrà decidere se in Crt sono state commesse irregolarità e, soprattutto, se dopo le dimissioni di Fabrizio Palenzona dalla presidenza gli organi in carica abbiano ancora la legittimità per operare. Lo spettro del commissariamento, nonostante le veline tentino di scacciarlo dall’orizzonte, è un’ipotesi più che mai in campo.

Intanto, si cerca di dare una parvenza di normalità. Oggi nel corso dell’insediamento del nuovo Consiglio di indirizzo è stato deciso che a completare il parlamentino dell’ente torinese sarà Patrizia Polliotto, avvocato e presidente del comitato regionale del Piemonte dell’Unione nazionale dei consumatori, una figura piuttosto nota nel piccolo mondo antico subalpino, in passato consigliera della Compagnia di San Paolo ma soprattutto moglie del notaio Aldo Scarabosio, a lungo parlamentare di Forza Italia negli anni dei fasti berlusconiani e legatissimo a Guido Crosetto. Una nomina che viene letta come il tentativo di catturare consensi nell’area governativa, in particolare tra i Fratelli d’Italia. Inoltre, Poliotto ha buone relazioni con Caterina Bima, consigliera di amministrazione e moglie di Michele Vietti. La designazione è avvenuta all’unanimità e verrà formalizzata nella riunione del 14 maggio.

A questo punto il Consiglio di indirizzo potrà procedere il 21 maggio alla nomina del nuovo presidente, sempre che nel frattempo da Palazzo Sella il ministro Giancarlo Giorgetti e il suo direttore Marcello Sala, documenti alla mano, dispongano diversamente: imponendo uno slittamento dei tempi o addirittura inviando un commissario. La riunione è stata contrassegnata – sottolineano molti consiglieri – “da un clima disteso e amichevole”. Le dichiarazioni dei dieci confermati nel nuovo consiglio di indirizzo, già verbalizzate nella riunione informale della scorsa settimana, saranno inviate al Ministero dell’Economia che aveva chiesto un’informativa su presunti patti occulti. Al Mef saranno mandati i verbali delle ultime riunioni. Il consiglio di indirizzo ha anche approvato i conti trimestrali che mettono in evidenza il positivo andamento della fondazione con un patrimonio investito che ha raggiunto i 4 miliardi di euro grazie alla forte crescita del titolo Unicredit. Su altri investimenti e sulla ingente quantità di risorse che Crt dà in gestione a varie Sim e Sgr (dove potrebbero aver ricevuto incarichi da senior advisor soggetti legati a consiglieri) se ne parlerà in altra sede.

Dopo la spartingaia notturna, nella quale i quattro dell’Ave Maria (i “congiurati” Davide CanavesioCaterina Bima, Antonello Monti e Anna Maria Di Mascio) hanno fatto incetta di poltrone in Ogr, Ream Equiter, Ulaop, oggi il cda ha preferito indicare un esterno per il cda di Cassa Depositi e Prestiti. La scelta è andata (pare su sollecitazione del vicepresidente vicario Maurizio Irrera) sull’ex presidente di Eni e docente universitario Lucia Calvosa. Una figura di “alto profilo”, come si sottolinea, ma anche un personaggio balzato alle cronache come “presidente spendacciona” per aver presentato in soli sette mesi di attività una richiesta di rimborsi di oltre 200mila euro per viaggi, alberghi e ristoranti. Non solo, a contribuire alla sua nomina da parte del governo Conte 2 sarebbe stato il suo precedente incarico nel cda della società editrice del Fatto, talmente stimata dal direttore Marco Travaglio da averle perdonato anche lo scivolone sui rimborsi.

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