SANITÀ

Asl, nessuna nomina prima del voto. Commissari al posto dei pensionati

Respinto l'assalto della Lega. Confermata la linea di Cirio. La giunta ha deciso le proroghe dei manager in scadenza, eccetto tre casi. Al Mauriziano arriva D'Angelo, alla To5 Osella e per Cuneo2 promossa Malvasio. L'assessore Icardi: "Garantita la continuità"

Tutti prorogati fino al 31 dicembre, eccetto tre che saranno sostituiti da altrettanti commissari con la stessa scadenza di mandato. Si chiude così, per ora, la questione dei direttori generali delle aziende sanitarie e ospedaliere che nei giorni scorsi e ancora nelle ultime ore aveva provocato più di una fibrillazione nel centrodestra, in particolare più di una tensione tra Lega Fratelli d’Italia.

La giunta appena conclusa ha, di fatto, confermato la linea tracciata e annunciata già da qualche tempo dal presidente Alberto Cirio, ovvero spostare non solo dopo il voto dell’8 e 9 giugno, ma addirittura alla fine dell’anno le nuove nomine ai vertici di Asl e Aso. Questo non è stato possibile in tre situazioni dove i direttore generali avendo raggiunto la pensione non erano prorogabili. Così, al Mauriziano al posto di Maurizio Dall’Acqua subentra il direttore amministrativo Roberto D’angelo, all’Asl To5 Angelo Pescarmona passa il timone anche in questo caso al direttore amministrativo Bruno Osella, mentre all’Asl Cuneo2 al posto di Massimo Veglio, arriva Paola Malvasio, medico e attuale direttore del distretto sanitario della stessa azienda. Evidente come in tutti e tre i casi si sia ricorso a figure già ai vertici di ciascuna azienda e questo viene spiegato dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi con “la volontà condivisa di dare continuità, anche per un lasso di tempo abbastanza breve, circa gli obiettivi prefissati e le azioni compiute fino ad ora dalle aziende”. 

Come si diceva, per tutti gli altri direttori generali i cui contratti stanno scadendo nel giro di poco tempo è stato deciso di confermarli fino alle fine dell’anno. Una scelta innanzitutto politica, per evitare di procedere a nomine negli ultimi giorni della legislatura privando la futura giunta regionale e, in primis, il prossimo assessore alla sanità di decisioni che sarebbero state assunte in zona Cesarini dall’attuale esecutivo. Una scelta non poco facilitata dalla pressoché certezza del centrodestra di continuare a governare il Piemonte e quindi senza la necessità di piazzare manager, appunto, prima del voto.

Tutto liscio? Si, almeno dopo la decisione della giunta, meno se si guarda alle tensioni che l’avevano preceduta. Tra voci di tentativi della Lega, con il suo assessore, di procedere a nomine di tre nuovi direttori generali e resistenze da parte di Fratelli d’Italia, con Maurizio Marrone in prima fila, a quello che era visto come un tentativo di colpo di mano dell’alleato, le discussioni proseguite fino alla fine della settimana non avevano portato a nessuna soluzione condivisa, quella che sarebbe arrivata solo questa mattina. Anche sui commissari erano circolati rumors insistenti e sulle stesse figure poi scelte ci sarebbero state alcune discussioni all’interno della giunta, senza tuttavia evidenti strascichi. Una soluzione, quella uscita oggi con i tre commissariamenti, che non scontenta nessuno e che, unita alla proroga degli altri direttori generali, di fatto conferma la linea indicata da Cirio. Il valzer delle nomine nella sanità si aprirà solo in autunno, quando sarà già saldamente insediato il nuovo assessore. E per quella poltrona le danze incominceranno già dal giorno dopo il voto.