GIUSTIZIA

Inchiesta Toti, Signorini tre ore dai pm: "Rapporti inappropriati non corruzione"

L'ex presidente del porto di Genova e ad (sospeso) di Iren sottoposto alle domande degli inquirenti. Favori e regali da Spinelli e quel legame con l'imprenditore Vianello, poi "ricompensato" con una consulenza della multiutility

Si è concluso poco dopo le 16, dopo quasi tre ore, l’interrogatorio di Paolo Emilio Signorini di fronte ai pm Federico Manotti e Luca Monteverde, con l’aggiunto Vittorio Ranieri Miniati. L’ex presidente dell’Authority portuale di Genova e ad di Iren (sospeso), sottoposto alla custodia cautelare in carcere dal 7 maggio e avvalsosi della facoltà di non rispondere in sede di interrogatorio di garanzia, aveva chiesto e ottenuto di essere interrogato dopo aver studiato le carte. Signorini, come riporta il suo avvocato, ha riconosciuto l’inappropriatezza del rapporto con Aldo Spinelli, che “innanzitutto riteneva un amico, col senno di poi i comportamenti non erano appropriati, ma tutto è stato fatto con l’interesse del porto in mente. Su questo è stato molto fermo”. “La promessa di impiego la contesta fermamente, non c’è mai stata” ha detto il suo avvocato Enrico Scopesi uscito dal tribunale, che ha raccontato come Signorini non neghi i weekend a Montecarlo, mentre rimanga fermo sul fatto che non ci sia stata nessuna corruzione.

Arrivato poco dopo le 13 in tribunale a bordo di un furgone della penitenziaria e scortato da un’auto della polizia, Signorini aveva preso tempo di fronte al gip per leggere bene le carte della accusa e definire la strategia difensiva. La procura gli contesta di avere agevolato l’assegnazione di aree portuali all’imprenditore e patron della logistica genovese Aldo Spinelli in cambio di svariati favori e regalie, dai soggiorni in hotel di lusso a Montecarlo a posti vip a tornei di tennis passando per serate completamente spesate al casinò (con fiches che sarebbero state fornite proprio da Spinelli), gioielli per la compagna e anche parte dei soldi necessari per pagare il catering del matrimonio della figlia. A questo si aggiunge anche la promessa di un impiego da 300mila euro quando avesse concluso il mandato da presidente dell’Autorità Portuale. Nel mirino della procura ci sono in particolare le aree ex Enel e il terminale Rinfuse: per le prime il via libera dal comitato di gestione dell’Autorità Portuale era arrivato a dicembre 2022, per il secondo a fine 2021. Signorini, secondo la procura, si sarebbe assunto l’impegno di “velocizzare e approvare la pratica di rinnovo per trent’anni della concessione del Terminal Rinfuse alla Terminal Rinfuse Genova” (Trge), controllata al 55% da Spinelli e partecipata da Msc, e di “accelerare la calendarizzazione della pratica (di Trge, ndr) in Comitato di Gestione”.

Il ruolo di Signorini nella concessione trentennale del terminal Rinfuse è emerso, ovviamente, anche nell’interrogatorio di otto ore cui è stato sottoposto venerdì Giovanni Toti. Alla richiesta di chiarimenti sul pranzo in barca del primo settembre 2021 e sulla richiesta di Spinelli di accelerare l’approvazione della proroga, Toti ha risposto che “Spinelli mi ha chiesto di intervenire per capire perché non stava andando a buon fine la sua richiesta”, confermando di avere subito chiamato Signorini per informarsi.

Nell’ambito della maxi inchiesta a Signorini viene contestato anche di avere accettato da Mauro Vianello (anche lui indagato), un’auto per raggiungere e rientrare da Montecarlo per due giorni ad aprile, un Apple Watch da regalare e 6.600 euro per saldare il conto del banchetto di nozze della figlia. Vianello è titolare del 54,19% delle quote dell’impresa Santa Barbara S.r.l., attiva nel settore degli affari concernenti i trasporti e le comunicazioni e specializzata nei servizi di Prevenzione, Vigilanza e Primo Intervento Antincendio nell’ambito del porto di Genova. Proprio Signorini inoltre avrebbe spinto per nominare Vianello consulente in Iren, con il compito di curare i rapporti con il territorio e lo sviluppo di progetti in Liguria “come corrispettivo ricompensa delle utilità ricevute”, secondo quanto sostengono i pm.

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