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Finita l'Intifada l'Università pulisce. Geuna: "Danni per migliaia di euro"

Dopo 40 giorni di occupazione riapre Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell'Ateneo torinese. Una settimana di lavoro per cancellare graffiti e provvedere a riparare infissi e sostituire nottolini delle porte. Si valuta un'azione legale

Dopo 39 giorni di occupazione da parte dell’Intifada studentesca e una decina di giorni per ripulirlo, Palazzo Nuovo, sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Torino, riapre i battenti a studenti, docenti e personale amministrativo. Oggi sono state riaperte le biblioteche, da lunedì prossimo le aule dove sarà ospitato il terzo appello della sessione d’esame. Ad annunciarlo il rettore dell’ateneo, Stefano Geuna, che oggi ha compiuto un sopralluogo nell’edificio.

“Al momento non è ancora possibile una quantificazione ufficiale dei danni, ci vorrà ancora qualche giorno per la cifra definitiva anche se dalle prime stime dovrebbe trattarsi di alcune migliaia di euro – ha spiegato il rettore – quaranta giorni di occupazione senza far entrare personale, senza manutenzione hanno portato a danneggiamenti ma principalmente, come si ci aspettavamo, si è trattato di ripulire gli imbrattamenti, di sostituire qualche infisso e qualche nottolino oltre alla pulizia dell’intero edificio”. Quanto a possibili risarcimenti, Geuna ha spiegato: “Stiamo valutando tutte le possibilità, anche legali, al momento è prematura qualsiasi decisione. E, comunque, poter essere di nuovo qui è una bella soddisfazione'”, ha concluso. Proprio una bella soddisfazione. La Digos di Torino nei giorni scorsi aveva inviato un’informativa alla procura in merito alle occupazioni pro Palestina negli atenei del capoluogo piemontese ed erano stati anche esaminati i danni a Palazzo Nuovo.

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