POLITICA & GIUSTIZIA

Edilizia, altra tegola su Mazzoleni. Seconda indagine per l'assessore

L'attuale componente della giunta torinese chiamato in causa per la sua precedente attività di progettista. Dopo la palazzina di piazzale Aspromonte sequestrato il cantiere delle "Residenze Lac". Sullo sfondo la guerra Procura-Palazzo Marino

Blitz della guardia di finanza di Milano nel cantiere delle “Residenze Lac” di via Cancano 5 nei pressi del Parco delle Cave. I militari del Nucleo polizia economico finanziaria, questa mattina, hanno sequestrato l’area del cantiere. Il decreto di sequestro è stato disposto dal gip di Milano, Lidia Castellucci. Otto gli indagati, tra cui l’attuale direttore dello Sportello unico edilizia del Comune di Milano, Andrea Viaroli, e Riccardo Rinaldi, responsabile del procedimento. Tra gli altri raggiunti dal provvedimento giudiziario figurano l’ex presidente dell’Ordine degli architetti di Milano Paolo Mazzoleni, 50 anni, tra i più noti professionisti del capoluogo lombardo ora assessore all’urbanistica al Comune di Torino e già indagato per il palazzo Bluestone di piazza Aspromonte per il quale i pubblici ministeri hanno chiuso le indagini preliminari ormai da mesi, ma non ancora firmato la richiesta di rinvio a giudizio. Poi la sua partner di studio BeMa Ombra Bruno, l’ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni, ora segretario dell’Ordine degli architetti. Indagata anche la proprietaria dell’area, Rosella Bollini, titolare dell'allora società Lakes Park Srl.

PALAZZINA E IL PARCO. Le “Residenze Lac” sono un complesso residenziale in costruzione di tre torri per 77 appartamenti molto vicino alla Cava Cabassi, al Parco delle Cave. La vicinanza con il parco aveva fatto sorgere proteste da parte degli abitanti del quartiere di Baggio, anni fa. Ora l’operazione è finita sotto i fari della procura di Milano e dei pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini e dall’aggiunto Tiziana Siciliano per abusi edilizi, lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e false attestazioni. Secondo quanto si apprende, la procura non indaga solo per l’abuso edilizio già contestato in una decina di inchieste simili (come l’uso della Scia per ristrutturazione invece che per nuova costruzione), ma anche per la legalità della convenzione urbanistica. L’area è stata divisa in due lotti: sul primo sorgeranno le tre torri, sul secondo un supermercato della catena Ldl. Secondo gli investigatori, le convenzioni urbanistiche dovrebbero essere sotto esame del consiglio comunale e pubblicate sull’albo pretorio, mentre il loro adempimento dovrebbe essere monitorato con una relazione annuale alla commissione urbanistica di Palazzo Marino.

GUERRA PROCURA-COMUNE. Il provvedimento odierno è uno dei capitoli di quella che ormai è una vera e propria guerra tra la Procura milanese e l’amministrazione cittadina guidata dal sindaco Beppe Sala. Una questione apparentemente tecnica: da un lato il Comune rivendica che i permessi per costruire sono sempre consentiti nel rispetto delle leggi e delle regole del Pgt; all’altra la magistratura che afferma di agire in base a denunce e segnalazioni di possibili reati, e dunque in base all’obbligatorietà dell’azione penale. Irregolarità che, secondo Palazzo Marino, potrebbero al massimo configurare al massimo violazioni di natura amministrativa e non penale. La prima inchiesta quella su un edificio in piazza Aspromonte (con richiesta addirittura di sequestro, ma rigettata dalla Cassazione) ha poi generato cinque procedimenti giudiziari relativi a ristrutturazioni trasformate in palazzi o mini-grattacieli e 10 dirigenti e funzionari comunali indagati, di cui quattro ora in pensione. Il risultato finale è uno stallo dell’edilizia milanese. I dirigenti comunali hanno paura di firmare le pratiche, le società immobiliari non presentano progetti, vista la situazione di completa incertezza sull’interpretazioni delle regole urbanistiche. Nel decreto salva-casa la norma salva-Milano annunciata dal ministro Matteo Salvini si è trasformata in un emendamento al decreto, emendamento che dovrà essere approvato in Parlamento entro i prossimi due mesi. Tempi non brevissimi, come sembrava quando era emersa la soluzione. E continuano a fioccare gli avvisi di garanzia.

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