LA SACRA RUOTA

Stellantis, via i marchi in perdita

Troppi 14 (15 con la cinese Leapmotor) per reggere la sfida del mercato. Tavares è stato chiaro: i brand che non fanno soldi verranno eliminati. O ceduti, magari in casa come la Maserati che si appresta a far ritorno in Ferrari. Ecco lo scenario

Carlos Tavares è stato piuttosto esplicito: i brand che non fanno soldi hanno la sorte segnata. Il ceo di Stellantis, in un’intervista a Reuters, ha chiarito che “i marchi non redditizi verranno interrotti. Non possiamo permetterci di avere marchi non redditizi”. Il numero uno del gruppo nato dalla fusione tra Psa e Fca nel 2021, non ha divulgato quali degli attuali 14 marchi –15 dopo l’entrata del brand cinese Leapmotor – potrebbero essere a rischio, sebbene abbia riconosciuto che tutti i marchi sono importanti, ma non c’è “assolutamente alcun tabù” se le loro prestazioni peggiorano. Alla fine, potrebbero essere ceduti o eliminati. Ovviamente non ha fatto nomi ma quelli a rischio sono quelli più di nicchia e che da tempo non registrano vendite significative. In particolare, quei marchi che sono presenti solo in alcuni mercati e con pochi modelli sarebbero proprio quelli più facili da eliminare. Lo descrive bene Carlo Bellati su automoto.it. È il caso, ad esempio, di Ds Automobiles, Lancia e anche Chrysler e Alfa Romeo. Questi marchi per vari motivi sono quelli che sembrano registrare le maggiori probabilità di cessione o eliminazione. Anche Maserati potrebbe uscire dal bouquet della casa madre ma per finire in Ferrari, segnando una sorta di ritorno, molto ben visto dal mercato.

Il marchio di lusso Maserati ha pagato nel corso dell’ultimo anno una serie di incidenti di percorso che ne hanno stroncato la redditività: uscita di produzione di Ghibli e Quattroporte senza dei modelli sostitutivi, il run out della Levante, scarso entusiasmo per la Grecale, considerata non all’altezza da parte del pubblico (è una Alfa Romeo Tonale ricarrozzata). Le sportive Mc20, Granturismo e Grancabrio hanno mercati di nicchia e sono molto lontane da garantire da sole quella redditività del 15% che si ipotizzava potesse essere raggiunta nel 2025. L’uscita dall’orbita Stellantis per uno sbarco in Ferrari è l’ipotesi più accreditata al momento, e anche la più ovvia viste le parole della cfo americana di Stellantis Natalie Knight perché permetterebbe di sfruttare al meglio il patrimonio tecnico della casa del Cavallino per impostare un futuro di Maserati all’altezza delle aspettative. La creazione di una nuova area ultramoderna a Maranello è un primo passo verso la creazione di un polo tecnologico comune che sviluppi le piattaforme elettriche e ibride per i futuri modelli di entrambi i brand. Vista sotto questo profilo l’intenzione di Ferrari di realizzare la prima EV per l’anno prossimo (da 500.000 euro) e successivamente un altro modello più economico, potrebbe preludere anche a questo passaggio, anzi ad un ritorno, visto che il marchio del Tridente è già stato di competenza Ferrari dal 1997 al 2005.

Alfa Romeo, come tutti gli altri brand della galassia Stellantis, ha piani di 5 anni che Tavares prevede come “già finanziati”, ma era una dichiarazione degli inizi del 2023 in cui c’era molto entusiasmo per il lancio della Alfa Romeo Tonale e l’annuncio di quella che allora si chiamava B-Suv, poi Milano, poi Junior. Tra i modelli, però, a parte la Junior, ancora non si vedono prodotti di grande tiratura che possano portare a forti entrate a breve termine: la promessa di uscire con un modello all’anno vedrà la nuova Stelvio con piattaforma Stla Medium sul finire del 2025 e la Giulia nel 2026, elettriche ma forse non solo. Dunque, dopo l’arretramento delle vendite registrato dalla Tonale (-15% nei primi sei mesi dell’anno), si punta tutto sulla Alfa Romeo Junior che deve arrivare a numeri importanti in brevissimo tempo.

Un altro storico marchio, legato alla tradizione torinese, è Lancia, il cui rinnovamento è affidato alla nuova Lancia Ypsilion che ha iniziato le consegne un po’ timidamente lo scorso giugno. Il lineup dei modelli prevede poi la Gamma, un’auto di segmento D sulla piattaforma Stla Medium e per finire la Delta, nel 2028. Questo il “Rinascimento” auspicato dal ceo Luca Napolitano che ha altre piccole sorprese da giocare come la Lancia Ypsilon HF e un impegno nei Rally, ma c’è una sfida meno visibile ma altrettanto importante, la riorganizzazione della rete di vendita, tutta da rifare visto che per molti anni il marchio ha dovuto sopravvivere su un unico modello, “vecchia scuola”, ma ottimo. Per certi versi il futuro di Lancia è ancora più fosco di Alfa e DS, perché almeno gli altri due brand hanno una gamma che permette di competere con altri marchi in segmenti più redditizi. Anche in questo caso, o la nuova Lancia Ypsilon va in trend, come si dice oggi, e non solo in Italia ma in tutta Europa oppure il destino è segnato.

Fanalino di coda Abarth, numeri minuscoli per una manciata di modelli a listino ma in pratica a “esaurimento scorte” per 595 e 695 e la Abarth 500e, un modello che non si vende per molte ragioni, in particolare un prezzo spropositato per un modello che prestazionalmente non è all’altezza. La Abarth 600e annunciata a febbraio ma non ancora ordinabile avrà 240 CV tutti a batteria e andrà inesorabilmente in sovrapposizione con la Lancia Ypsilon HF e la Alfa Romeo Junior Veloce, più potente. Una revisione dei costi e dei profitti potrebbe far saltare all’occhio che le Abarth elettriche del presente non hanno futuro.

Ma se la parte italiana piange non ride quella francese. Nei primi sei mesi del 2024 i modelli Ds hanno perso il 20% di immatricolazioni in Europa rispetto allo stesso periodo del 2023. C’è in arrivo un nuovo modello elettrico che verrà prodotto a Melfi, ma l’attuale gamma basata su DS3, DS4 e DS7 (ibride o elettriche, anche diesel) ha qualità e prezzi da segmento premium, non proprio quel che ci vuole per fare breccia fuori dalla Francia (piace anche in Spagna). Quindi il brand Ds potrebbe essere uno di quelli nel mirino di Tavares per un ridimensionamento, visto anche che, dal punto di vista del posizionamento, si sovrappone alla rinnovata e futura gamma Lancia.

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