LA RESA DEI CONTI

Spalmadebiti, si allunga di 2 anni. 
Il Mef allarga (poco) i cordoni
 

Spostato dal 2026 (concordato da Chiamparino) al 2028 il termine per la restituzione dei fondi alla Sanità. La legge del Piemonte impugnata dal Governo e bocciata dalla Consulta allungava le rate fino al 2032. Il governatore Cirio: "Risparmieremo 80 milioni all'anno"

Due anni in più rispetto a quanto prevedeva l’accordo siglato all’epoca da Sergio Chiamparino con il Governo, ma sei in meno rispetto alla modifica introdotta dalla scorsa amministrazione regionale del Piemonte con una legge poi cassata dalla Corte Costituzionale. Si chiude con una mediazione, al ribasso, la trattativa con il Mef per il cosiddetto spalmadebiti (anche se la definizione non piace ai puristi della materia) della sanità piemontese. 

L’accordo di fatto raggiunto in linea generale alcuni giorni fa con la missione romana dei direttori regionali della Sanità Antonino Sottile e del Bilancio Giovanni Lepri e perfezionato questo pomeriggio con i dirigenti del Mef prevede per il 2024 il pagamento di 220 milioni, di 153 nel 2025 e 2026, 152 nel 2027 e nel 2028. Conseguenza diretta dell’accordo è la modifica entro fine anno della legge con l’introduzione delle nuove scadenze e dei relativi importi. 

“Come avevamo spiegato dopo la sentenza della Corte Costituzionale, abbiamo lavorato in queste settimane a un nuovo accordo con il governo e oggi il tavolo tecnico ne ha definito i dettagli che consentono alla Regione di risparmiare oltre 80 milioni all’anno rispetto al trasferimento annuo previsto dall’intesa precedente che ammontava a 240 milioni annui” spiegano in una nota il presidente Alberto Cirio e gli assessori al Bilancio e alla Sanità, Andrea Tronzano e Federico Riboldi. “La nuova intesa conferma ciò che sosteniamo da tempo, ovvero che le nostre aziende sanitarie pagano entro i termini di legge ed è quindi è sufficiente un trasferimento inferiore a quello previsto dal centrosinistra in anni nei quali invece le Asl faticavano a pagare in tempo i fornitori. Come abbiamo più volte ribadito i piemontesi possono stare tranquilli: non c’è alcun buco di bilancio e non ci sono nuovi debiti da coprire. I conti della sanità piemontese infatti sono in ordine, come ha recentemente certificato la Corte dei Conti”.

È ancora il governatore a salutare l’intesa che pone rimedio alla bocciatura della legge da parte della Consulta in seguito all’impugnazione della norma da parte del Governo, rimarcando che l’accordo siglato oggi “ci consente di risparmiare oltre 80 milioni l’anno rispetto al piano approvato dalla giunta Chiamparino”. Comunque, al netto dei toni trionfalistici (il risparmio è nei soli due anni, 2025 e 2026, che verrà però nei fatti annullato nel 2027 e 2028) il messaggio del Mef è stato chiaro: non azzardatevi a scaricare la questione sulla prossima legislatura regionale, assumetevi la responsabilità di chiudere la partita nel vostro mandato.

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