CHE CALDO CHE FA

Zero termico a 5.206 in Piemonte

Sfiorato il record di 9 anni fa, quando era salito fino a 5.296 metri. Dato registrato sabato scorso a Cuneo Levaldigi da Arpa. Vicinissima al primato anche la temperatura massima misurata alla Capanna Margherita, sul Monte Rosa. E tra 15 anni...

Lo zero termico in Piemonte ha raggiunto la quota di 5.206 metri, sfiorando il record di 9 anni fa, quando era salito fino a 5.296 metri. È il dato registrato sabato scorso, con un radiosondaggio, a Cuneo Levaldigi da Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale). Vicinissima al primato anche la temperatura massima misurata alla Capanna Margherita, sul Monte Rosa: a 4.554 metri di altitudine il termometro è arrivato a 9 gradi, due decimi in meno rispetto ai 9.2 gradi dell’estate scorsa, tre decimi sotto il primato, 9.3 gradi, del 2015. La neve che ancora copriva i ghiacciai si è trasformata in acqua accelerando la fusione dei ghiacciai.

“Da Capanna Margherita, dove Arpa Piemonte ha una stazione meteo che è la seconda più alta d’Europa ed è l’osservatorio più alto d’Europa – spiega Secondo Barbero, direttore generale di Arpa Piemonte –, si può osservare che l’abbondante copertura nevosa ancora presente alle alte quote si sta trasformando e riducendo rapidamente liberando grandi quantità di acqua di fusione; il ghiaccio libero dalla neve risulta esposto a forte fusione, contribuendo alla riduzione delle masse glaciali”. In Piemonte ancora due giorni di gran caldo, con massime reali di 34 gradi (37 percepiti) poi è atteso un calo di 2-3 gradi.

In meno di quindici anni i ghiacciai piemontesi del Belvedere, sul Monte Rosa, e del Sabbione, in alta val Formazza, potrebbero dover affrontare estati con temperature sempre superiori allo zero. È il risultato di alcune modellizzazioni realizzate dal Politecnico di Milano e da Acqua Novara Vco, società che gestisce il servizio idrico in 178 comuni nel nord del Piemonte, sulla base dello scenario peggiore tra i cinque messi a punto dall’Ipcc, quello definito “Ssp5-8.5” che prevede emissioni di gas serra molto elevate. “Modellizzando lo scenario peggiore, che ipotizza che le soluzioni che si stanno individuando a livello globale non ottengano risultati favorevoli, si desume che nelle estati tra il 2038 e il 2042, quindi tra circa quindici anni, nell’area non ci sarà più lo zero termico a nessuna altitudine, neanche alla Capanna Margherita (il rifugio più alto d’Europa, a quota 4.554 metri)” spiega Daniele Barbone, amministratore delegato di Acqua Novara Vco. “Il rischio connesso è che i ghiacciai del Belvedere e del Sabbione si sciolgano complessivamente con largo anticipo rispetto all’ipotesi scientifica già fatta, cioè la scomparsa dei ghiacciai alpini entro la fine del secolo”. Per questo motivo, conclude Barbone, “per noi significa ragionare di altro, come gli invasi e l’approvvigionamento dal lago”.

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