FERIE IN QUOTA

Semafori, strisce blu e prenotazioni: "La montagna non può essere gratis"

Non solo le città d'arte, nel periodo estivo tante località sono prese d'assalto dai vacanzieri. Per limitare gli effetti collaterali del cosiddetto overtourism l'Uncem propone una serie di misure, chiamando in causa i sindaci dei grandi centri

Semafori anti-ingorgo per selfie e foto al panorama, accessi a strade e lidi da prenotare online, presenze a tempo oppure sensori che registrano i passaggi degli escursionisti. Dal Trentino alle Cinque Terre, fino a Capri e alla Sardegna, sono diverse le strategie messe in campo per contenere l’impatto dei turisti nelle settimane sovraffollate di Ferragosto. Si tratta di iniziative che un po’ ovunque puntano a limitare gli effetti collaterali del cosiddetto overtourism che opprime tutto l’anno città d’arte come Roma, Venezia e Firenze (che tenta la carta di contingentare gli affitti brevi) ma che l’estate affligge località di mare e montagna, paesini che devono sopportate l’onda d’urto di migliaia di vacanzieri ogni giorno.

Una parola, overtourism, che non piace a Marco Bussone, presidente nazionale dell’Unione Nazionale Comuni e Enti Montani (Uncem): «È poco adatta a quel che sta succedendo. Perché i flussi sono molti ma solo in alcuni periodi dell’anno. Ridistribuirli non è semplice. Dalle Cinque Terre si può entrare nel territorio, ma anche questo è da studiare. E costruire con i tour operator». Contro l’invasione degli ultraturisti nella valle di Fassa speciali sensori. Sui Passi dolomitici la strategia è già tracciata, con regolamentazione del traffico e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio. A causa dei selfie dei villeggianti, c’è invece il senso unico alternato su Alta via del Sale, tra la strada bianca che collega Limone Piemonte (Cuneo) fino all’entroterra ligure, un percorso tortuoso e che offre una vista che attrae molti turisti.

«Non ci piacciono le invasioni di luoghi ad alto valore naturale e paesaggistico. Come nel Gran Paradiso o a Castelluccio di Norcia, dove togliere le auto e mettere sempre navette elettriche è necessario. In quota si va senza auto – spiega Bussone –. Sul turismo in montagna abbiamo sempre detto che devono occuparsi anche le città, dalle quali salgono i turisti. Averne consapevolezza almeno. E impostare sistemi di promozione che partano proprio dalle aree urbane». Le città, insomma, devono farsi carico delle loro montagne: «Dicano anche i sindaci di Milano, Pescara, Torino, Verona che se “compri in valle, la montagna vivrà”. Combattiamo insieme la desertificazione commerciale. È assurdo che ci sale a Misurina o nelle Valli di Lanzo porti tutto da casa. Venti euro a persona, al giorno, spesi in un negozio o in un bar del territorio alpino o appenninico, “salvano” quel paese».

Servono misure di regolazione dei flussi. «Già ci sono in diverse aree. Moltiplichiamoli. Nessuno impedisce di mettere più aree parcheggio in quota a pagamento, sistemi di prenotazione on line di parcheggi e accessi ai passi alpini, anche delle aree pic-nic a pagamento in più. Non può sempre essere tutto gratis. Cifre minime. A Biccari c’è la prima area Ztl forestale, e lo stop al parcheggio selvaggio sul Lago Pescara. Al Pian della Mussa, 180 metri slm, le auto pagano il parcheggio. Giusto. Chi ha detto che la montagna non può avere le proprie “strisce blu”? Senza alcuna speculazione, ci sono già buone sperimentazioni. I sindaci e i Comuni in forma associata almeno possono recuperare qualche risorsa economica per la regolazione e la pulizia dei territori. È decisivo e necessario». Una situazione che deve portare a una consapevolezza: «La montagna non può più essere gratis, valvola di sfogo delle città che ne prendono tutti i benefici, dal clima all’acqua. Siano anche i sindaci delle aree urbane, uscendo dai loro 15 minuti, a definire relazioni e costruire legami».

Dalle montagne alle spiagge. Le app supportano i lidi pugliesi, spiagge a numero chiuso e ticket di ingresso sono le misure per limitare la pressione sugli ecosistemi in Sardegna. La riapertura della Via dell’Amore, il tratto del Sentiero azzurro che collega Riomaggiore e Manarola, è stata regolamentata per una fruizione sostenibile: ingresso su prenotazione e accesso contingentato. Tassa di sbarco raddoppiata a Capri, circolazione a targhe alterne in costiera amalfitana, numero chiuso e accesso su prenotazione in alcune spiagge libere a Napoli sono invece le principali misure attuate in Campania. Nelle Marche le misure prese sono rappresentate da una zona di accesso controllato, in via sperimentale per 52 giorni critici, lungo la stradina che porta alla Baia di Portonovo ad Ancona.

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