STELLANTIS: CISL, TAVARES PENSI A UNA STRATEGIA E NON SOLO AI SUOI COMPENSI

Su Stellantis “aspettiamo un segnale preciso dalla multinazionale, tirare troppo la corda è pericoloso”. Uno stallo, quello che si registra ormai da troppo tempo sul rilancio della produzione automobilistica nel nostro Paese, che rischia di compromettere seriamente uno dei comparti industriali cruciali. A suonare la sveglia a impresa e Governo è Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl: “Tutti gli stabilimenti italiani sono in sofferenza. Stellantis farebbe bene a presentare in maniera chiara un progetto di visione industriale per gli stabilimenti italiani: ci devono dire quali investimenti, quali modelli, quali garanzie sulla capacità produttiva e sulla salvaguardia dell’occupazione. Al governo chiedo di accelerare perché non è più tollerabile incertezza e silenzio. Bisogna subito firmare l’accordo trilaterale che ci avevano garantito Stellantis e il governo”, ha affermato il numero uno del sindacato di via Po nel corso del convegno “Made in Italy e filiere produttive” al Meeting di Rimini.

“So di suscitare qualche irritazione, ma se Tavares pensasse ad una strategia industriale di Stellantis in Italia in Europa e nel mondo e pensasse meno ai suoi compensi farebbe cosa davvero gradita alle persone'”, ha aggiunto Sbarra riferendosi ai compensi stellari del ceo Carlos Tavares e del presidente John Elkann rivelati nei giorni scorsi: 36,5 milioni percepiti nel 2023 dal manager franco-portoghese, 4,8 milioni intascati dall’erede degli Agnelli. “Stellantis è chiamata a dare risposte e il governo non può pensare di fare la finta o la figura di Ponzio Pilato”, del resto “una parte importante della prospettiva industriale e produttiva del nostro Paese noi ce la giochiamo sul mantenimento e la salvaguardia del settore automotive”. Come Cisl, ha aggiunto, “abbiamo già detto che non abbiamo preclusioni circa la possibile idea che si avvicini un secondo produttore cinese o giapponese'”. Tuttavia, serve prestare molta attenzione: “Chiunque arrivi sicuramente porterà produzione, ci aiuterà con qualche migliaio di nuovi occupati, ma Stellantis e l’indotto muovono circa 70mila posti di lavoro. Ecco perché la multinazionale e lo stesso governo devono accelerare in queste settimane e dare seguito e coerenza a un impegno che hanno preso entrambi con le organizzazioni sindacali. Quello di firmare un protocollo di intesa con impegni veri per quanto riguarda investimenti e tutela dell'occupazione”.

 

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