Pentenero, Piemonte sia in prima fila per lo ius scholae

"Il Piemonte deve essere in prima fila per il riconoscimento dello ius scholae. Non è una questione ideologica di una parte politica, è una battaglia di civiltà. Legare la concessione della cittadinanza alla frequenza delle nostre scuole è semplicemente una misura di buon senso, vorrebbe dire riallineare il diritto con la società e favorire l'integrazione rafforzando il tessuto sociale, culturale de economico del nostro Paese. Ma, soprattutto, significherebbe togliere dal limbo gli oltre 66mila bambini e ragazzi (il 14% della popolazione scolastica piemontese!) che frequentano le scuole piemontesi negli stessi banchi dei nostri figli ma che non possiedono la cittadinanza italiana". Lo afferma la capogruppo Pd Gianna Pentenero, prima firmataria dell'ordine del giorno "Riconoscimento dello ius scholae quale requisito per la cittadinanza italiana", sottoscritto dai consiglieri regionali del Pd, con il quale si chiede alla Regione Piemonte di adoperarsi nei confronti del governo "affinché venga esaminata e approvata in tempi rapidi una riforma della legge vigente sulla cittadinanza che includa i cittadini stranieri esclusi dall'attuale quadro normativo il principio dello ius scholae, in modo tale da permettere ai cittadini stranieri che, sebbene non siano nati in Italia vi risiedono fin dai primi anni di vita e che abbiano frequentato regolarmente uno o più cicli di studi di almeno cinque anni nel nostro Paese", nonché di farsi portavoce in sede di Conferenza permanente Stato-Regioni delle istanze relative al riconoscimento della cittadinanza italiana agli stranieri sulla base dello ius scholae. "Il presidente Cirio - aggiunge Pentenero - in più circostanze (l'ultima ieri alla festa di Forza Italia giovani) si è dichiarato favorevole allo ius scholae: se davvero è convinto che sia giusto, utile, strumento di integrazione e investimento economico e che si debba dare la possibilità di diventare un concittadino a chi ha seguito almeno il numero di anni necessari a un ragazzo italiano per completare la scuola dell'obbligo, allora sono certa che il presidente Cirio non avrà difficoltà a firmare il documento che stiamo depositando in questi giorni".

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