Auto: Lo Russo, il tema è come vengono spese le risorse

"Io sarei il sindaco più felice del mondo se arrivasse un produttore di auto straniero a Torino. Il punto non è quello, ma se ci arriva coi suoi soldi o coi soldi pubblici dei contribuenti italiani e torinesi, che non sono infiniti e devono essere utilizzati nella migliore delle situazioni per stimolare l'industria della automotive torinese". Così, a margine della presentazione di Luci d'Artista, il sindaco Stefano Lo Russo. "Se un operatore cinese, coreano, giapponese di qualunque Paese, decide di venire a investire e mettere una fabbrica di auto a Torino, e lo fa coi suoi soldi, sono il primo a essere felice - ribadisce -. Se lo fa con i soldi degli italiani, credo sia utile ragionare bene di come si spendono questi soldi dei cittadini. Dentro questa cornice - aggiunge -, credo che il nostro governo abbia il dovere di chiedere impegni concreti a chiunque, sia ai produttori italiani, Stellantis in primis, sia a eventuali operatori stranieri". Per il sindaco è poi necessario "capire quali auto verranno prodotte, quali garanzie vengono date alla filiera dell'automotive torinese, se ci sono contratti vincolanti con la filiera torinese oppure no, quali sono le garanzie anche di carattere produttivo nel lungo periodo". Dai dazi al passaggio all'elettrico fino all'esito delle elezioni americane, per Lo Russo "l'elenco delle variabili è sufficientemente elevato per poter essere discusso e problematizzato con laicità e pragmatismo e con un faro che deve essere chiaro per tutti: che, che a fronte di 1 euro pubblico speso per finanziare industria privata nel settore dell'auto devono corrispondere impegni precisi. Il punto non è - conclude -, se uno è d'accordo o no ad avere un produttore cinese, il punto è, a fronte di risorse pubbliche non infinite, qual è la strategia di politica industriale del nostro Paese". 

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