Addio a Bruno Sacco storico designer della Mercedes

Bruno Sacco, il designer italiano che nella sua posizione di responsabile dello stile ha plasmato il linguaggio del design di Mercedes, è morto a Sindelfingen (Germania) il 19 settembre 2024 all'età di 90 anni. La notizia è stata data dai parenti solo ad esequie avvenute. Nato a Udine il 12 novembre 1933 Sacco era figlio di un comandante di fanteria da montagna. Nel 1951 a soli 17 anni si diplomò all'istituto Antonio Zanon. Dopo una visita al Salone di Torino decise di abbandonare la professione di topografo e dedicarsi allo stile delle auto. Dopo un periodo di 'apprendistato' al Politecnico di Torino, Sacco entrò nel 1956 a far parte della Carrozzeria Ghia che a quel tempo aveva iniziato a collaborare con la tedesca Karmann. Proprio in quella fase Sacco matura un piano per entrare in Mercedes, azienda che ammirava particolarmente. Incontrò al Salone dell'Automobile di Torino del 1957 Karl Wilfert, responsabile sviluppo carrozzeria e iniziò a lavorare il 13 gennaio 1958 al centro Mercedes d Sindelfingen. In questo periodo dal team di cui faceva parte Sacco arrivano modelli eccezionali come la Mercedes-Benz 600 W 100 del 1963 e nello stesso anno della 230 SL Pagoda W 113. A Sacco fu affidata la gestione del design per le ricerche sulla sicurezza concretizzate nelle Wankel C 111 (1969) e C 111-II (1970). Nel 1975 Sacco divenne il successore di Friedrich Geiger gestendo anche modelli di grande diffusione come la Serie W 123 del 1976 e la versione T della serie W 123, prima wagon del marchio. Ma anche la Classe S W 126 del 1979 e la SC Coupé del 1981. Oltre all'ammiraglia Classe S, il 'capolavoro' di Sacco è forse la compatta 190 (W 201) che allargò le schiere degli acquirenti nel marchio. Segui una vera offensiva di prodotto a metà degli Anni '90, come Classe A, Classe M, SLK, CLK e Classe V. Gli ultimi modelli di cui Bruno Sacco è stato responsabile prima del pensionamento sono state le W 220 Classe S e la Classe CL della serie C 215 rispettivamente del 1998 e del 1999.

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