Promossi e bocciati di Palazzo Lascaris/1

Un lettore di manica parecchio larga ha stilato la pagella dei 60 consiglieri e dei 12 assessori regionali. Un’occasione per riflettere in vista della ripresa autunnale

Ecco le mie personali pagelle del parlamentino regionale. Antonello ANGELERI (Lega): 6.5 Esperto, l’ex Udc se la cava bene nella versione padana. Esperienza a servizio del suo gruppo, lodevole. Eleonora ARTESIO (FdS): 7 Unica consigliera comunista sopravvissuta, svolge un buon lavoro, mostra di non aver patito il trauma del passaggio da assessore a consigliere semplice. Interpellanze, interrogazioni, proposte di legge: molta qualità e poca polemica. Fabrizio BIOLE'(MoVimento 5 stelle): 6 Ostruzionista, è spesso il braccio operativo di Bono, com’è giusto che sia, inondando di emendamenti ogni cosa propone la maggioranza. Nino BOETI (Pd): 7+  Intraprendente sulla sanità, è spesso protagonista. Proposte, interventi, ha alle spalle una lunga carriera politica in prima fila, e si vede. Meriterebbe di più all’interno del suo gruppo. Roberto BONIPERTI (Pdl): 5.5  Assente. Ha le qualità per fare molto di più ma spesso non si vede. È un peccato. Davide BONO (MoVimento 5 stelle): 7,5  Audace, è il vero oppositore della Giunta. Non ha grande esperienza alle spalle ma sopperisce con una buona preparazione culturale: questo gli basta per mettere in crisi spesso la maggioranza. Franco Maria BOTTA (Pdl): 5.5 Inoperoso. Voto insufficiente non per demeriti particolari, molti se lo ricordano brillante assessore delle giunte Ghigo: ora si è un po’ lasciato andare. Da rivedere. Marco BOTTA (Pdl): 6 Totem alla terza legislatura, spesso fa asse comune con Cavallera, in bilico tra il gruppo di dissidenti e il Pdl ufficiale. Spera in una candidatura romana.

 

Mercedes BRESSO: 5 Inefficace. Chi si aspettava un’opposizione di ferro è rimasto deluso. A tratti evanescente. Si è trincerata dietro al giardino dorato del suo monogruppo che le ha permesso di salvaguardare il suo staff. Andrea BUQUICCHIO (Idv): 7.5 Volpone, ottima oratoria, grande arte mediatoria. Con l’elezione di Tiziana Maglione al Corecom ha piazzato un colpo da 90 per il suo partito, alla faccia di chi lo dava per (politicamente) morto. Chapeau. Angelo BURZI (Pdl): 7.5 Pungente. Interventi mai banali, fautore del gruppo dei dissidenti, dà molta qualità alla maggioranza. Mezzo voto in meno perché se solo limasse il suo carattere sarebbe il top, ma forse non sarebbe più a Torino da un pezzo. Cristiano BUSSOLA (Pdl): 6 Fedele. Ghigo lo vuole in partita e lui da bravo consigliere si muove in funzione delle direttive del suo coordinatore. Daniele CANTORE (Pdl): 5.5 Stanco. Al suo ultimo giro da consigliere regionale, si gode il buen retiro, in attesa di proposte migliori. Mario CAROSSA (Lega): 7.5 Preparato. Dalla Sala Rossa a Palazzo Lascaris sempre da capogruppo. Mai banale, sa tenere unito il suo gruppo e di questi tempi non è cosa da poco. Valerio CATTANEO (Pdl): 6,5 Squillante. Mezzo voto in meno per il troppo rispetto che ha del suo concittadino Reschigna, capogruppo del Pd. Per il resto è un buon presidente del Consiglio. Monica CERUTTI (Sel): 6 Lavoratrice. Produce un sacco di materiale per il Consiglio ma non ha la grinta di una Artesio. È comunque apprezzabile perché da sola segue l’intera regione per il suo partito. Fabrizio COMBA (Pdl): 7 Perspicace. Svolge bene il ruolo di presidente di Commissione, avrebbe i numeri e i voti per fare l’assessore ma forse non è la sua ambizione.

 

Alberto CORTOPASSI (Pdl): 5 Assente. Non è mai intervenuto in Aula. Soffre il presenzialismo del collega di collegio Pedrale. Rosa Anna COSTA (Pdl): 6 Presente. Non perde una seduta di Commissione e Aula svolgendo bene il ruolo di chi è eletto in listino. Luigi CURSIO (Idv): 6- Marziano. Voto d’incoraggiamento. A volte sembra un pesce fuor d’acqua con discorsi poco comprensibili, ma ci mette tanta buona volontà. Roberto DE MAGISTRIS (Lega): 5.5 Soldatino. Soffre la presenza del suo collega di collegio Marinello. Michele DELL’UTRI (Moderati): 5.5 Simbolico. C’è ma è come non ci fosse. Da assessore comunale nell’ultima giunta Chiamparino aveva fatto bene, qui potrebbe incidere molto di più. Davide GARIGLIO (Pd): 6 Svogliato. Il non aver ottenuto alcun incarico nonostante la buona performance elettorale deve aver  intristito il buon Davide, già validissimo presidente del Consiglio. Ci aspettiamo una ripresa più tosta e operativa. Massimo GIORDANO (Lega): 6.5 Calante. È partito alla grande con il Piano Lavoro. La sconfitta novarese l’ha un po’ debilitato ma il tempo è tiranno e deve dimostrare di essere uno dei migliorti elementi di questa Giunta. Michele GIOVINE (Pensionati): 5.5 Sornione. Poco presente, Michelino la peste sa essere autorevole e buon oratore, spesso però non al momento opportuno. Alberto GOFFI (Udc): 6 Estroso. La jeep del consigliere a domicilio e la battaglia su Equitalia sono stati estemporanei fuochi di paglia. Forse ha la testa a Roma. Federico GREGORIO (Lega): 6 Anonimo. Fa il suo, garantendo sempre la presenza e svolgendo il suo compitino. Si può fare di più. Mauro LAUS (Pd): 7+ Giocherellone. Alcuni suoi interventi sono da libro Cuore, eppure con il suo modo di fare provocatore ma mediatore si incunea bene nelle problematiche della maggioranza. Le sue capacità imprenditoriali si vedono anche nella politica. Lorenzo LEARDI (Pdl): 5.5 Discreto. Fa il suo lavoro in ufficio di presidenza ma potremmo dire che il questore del Consiglio dovrebbe fare e dire di più, specialmente per il suo territorio. Giampiero LEO (Pdl): 6.5 Intraprendente. Non perde occasione di perorare la causa della cultura, spesso con scarsi risultati. L’impegno e la costanza alla fine lo premieranno. Stefano LEPRI (Pd): 7 Puntuale. Interventi mai banali, buona preparazione, interpreta il ruolo di vicecapogruppo alla perfezione. Fosse meno lezioso si meriterebbe un 8. Maurizio LUPI (Verdi-Verdi): N.C. Sta già pensando alle elezioni 2015. Elena MACCANTI (Lega): 7.5 First lady. Apprezzata da maggioranza e opposizione è uno dei migliori assessori. Un peccato se a settembre dovesse fare il capogruppo. Giuliana MANICA (Pd): 6- Attapirata. Da brillante assessore ad anonimo consigliere. Anche a lei la “retrocessione” ha fatto male. Michele MARINELLO (Lega): 5.5 Confuso. Molta quantità, poca qualità. Sul territorio e in Aula lo stanno mobbizzando. Da rivedere quando sarà più sereno. Angiolino MASTRULLO (Pdl): 6.5 Soldato. Svolge il suo ruolo di vicecapogruppo egregiamente. È il collante di un Pdl sempre più alla deriva. Riccardo MOLINARI (Lega): 7- Svolge bene la funzione di vicepresidente dell’Aula. Ha un’ottima capacità oratoria, deve però migliorare nei contenuti. Il tempo è dalla sua.

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