Caro Matteo, spazza via il marcio

Lettera a Renzi di un militante di base e amministratore di un piccolo comune. Dobbiamo dimostrare che in politica non sono tutti uguali e che il nostro partito sa meritarsi tanto consenso. Cacciar via le cricche, i comitati d'affari e i padroni delle tessere

Caro Matteo,
sono un iscritto al Pd e un consigliere comunale di un piccolo centro in Provincia di Biella (Candelo). Ho appreso con grande sdegno e con grande rassegnazione delle notizie di Roma riguardo l’indagine “Mafia Capitale”, un intreccio bruttissimo tra politica, pezzi di Istituzioni, dirigenti e funzionari pubblici, mafiosi di vario rango, estremisti e picchiatori passati e presenti, nonché amministratori pubblici e politici del nostro Partito.
 
Non ci sono scusanti di fronte ai capi d'accusa mossi dalla magistratura nei confronti degli indagati e degli arrestati, pur garantendo loro il beneficio della non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato come prescrive la nostra Costituzioni e lo Stato di Diritto in cui ci troviamo, ma quello che fa male e colpisce chi come me, cittadino impegnato nell’amministrare la “cosa pubblica” e militante, è la sfrontatezza e il livello di indecenza, di irresponsabilità e di pensare di essere intoccabili e impunibili.
 
Ci troviamo di fronte ad un qualcosa per cui è facile affermare, anche da parte di come me crede che non tutti sono uguali, “che sono tutti uguali, che sono tutti ladri” e sinceramente questo non mi sta bene e non ci deve stare bene.
 
Ho creduto e credo nella tua azione riformatrice, di innovazione, nella tua irruenza positiva di cambiare l’Italia e di cambiare le cose che non funzionano e ingessano il Paese; ci stai provando, lo so, pure in presenza di una maggioranza molto eterogenea che talvolta verrebbe voglia di mandare all’aria, ma per il bene dell’Italia, per senso di responsabilità, per provare a cambiare teniamo in piedi, ma vedendo i fatti di Roma non si può più tacere, non si può più stare a guardare o peggio farsi impedire un cambiamento necessario da una parte di questa maggioranza, questo non deve accadere, per questo spero di vedere il tuo impeto nel spazzare via quanto di marcio c’è nel sistema e mi spiace dirlo anche in parti del Pd.
 
Non possiamo più sottacere che anche il nostro Partito sia pervaso da correnti di affari, da cricche opache che operano per interessi particolari o che in alcuni parti d’Italia, grazie all’appoggio di alcuni potenti locali e di partito, controllano tessere e voti fregandosene del bene comune; non possiamo più vedere che tutto è spartito in base a chi ha più tessere, a chi è più potente, o a chi ha amici degli amici da piazzare di qua e di là, credo sia arrivato il momento di aprire un grande dibattito nel nostro grande e plurale Partito, in cui affrontare con decisione e a viso aperto questi temi, in cui costruire, a partire dai Circoli territoriali - ossatura del Pd e formidabili centri di ascolto della gente che tutti i giorni fatica e dei suoi malumori – la nostra forma partito che si svincoli da logiche di bieco potere personale e si apra sempre di più alle persone e faccia sì che la trasparenze nelle scelte amministrative sia la sua bandiera.
 
Affrontiamo senza paura il tema dei legami tra mafie, centri di potere economico, affaristico e politica, che pervadono l’Italia e ogni singola Istituzione, vicina e lontana.
 
Questo per me il Pd, da te guidato, dovrebbe fare in questo momento, non ci sono altri modi, per riuscire a spiegare quanto accaduto e che potrebbe anche ripetersi se non mettiamo in moto gli anticorpi dell’onestà, della responsabilità e del sentirsi cittadini al servizio dei nostri concittadini. Non si può lasciar cadere le speranze che ha acceso il progetto Pd e che tu hai acceso, occorre recuperare credibilità e fiducia negli italiani, sempre più scossi e sempre più intenti a pensare che “sono tutti uguali”, perché noi italiani, perché noi iscritti al Pd, perché noi amministratori di piccoli Comuni, che tutti i giorni vedono le difficoltà nell’amministrare e nel garantire i servizi fondamentali ai propri concittadini, non ci meritiamo tutto questo, non ci meritiamo questa gente.
 
Grazie per l’attenzione.

print_icon