Forza Italia, un partito normale?

Sarebbe una grande opportunità per l’Italia intera se questo potesse avvenire. La più grande colpa di Berlusconi, oltre alla rivoluzione liberale sempre promessa e mai realizzata, è proprio quella di non lasciare in eredità un centrodestra forte e democratico

Avevo appena finito di leggere sullo Spiffero la lettera di Ettore Puglisi con cui annunciava la propria intenzione di proporre, insieme a Valter Zanetta, un convegno per il 14 marzo, con Fitto e Capezzone sul tema della rinascita di Forza Italia, con buone dosi di democrazia interna e di dibattito davvero liberale, che, immediato giungeva l’ukase con cui il Coordinatore regionale Pichetto li defenestrava dai loro incarichi di partito.
 
Quando,un anno fa, si arrivò alla diaspora del Pdl, con la scissione tra Forza Italia e Ncd, Puglisi e Zanetta mi dissero che sarebbero rimasti in Forza Italia perché quella (malgrado l’imposizione delle candidature Berlusconiane nel Porcellum fosse un misfatto ancora fresco) rimaneva pur sempre la casa dei liberaldemocratici e Berlusconi si sarebbe finalmente convinto ad aprire il suo partito alla democrazia, alle primarie ed ai congressi.
 
Ebbene questi due amici, seppur epurati dal partito per la sola colpa di aver invitato a Torino due dei maggiori esponenti nazionali di quello stesso partito, hanno riconfermato la loro volontà di continuare ad operare in Forza Italia affinché la stessa possa finalmente diventare un partito normale. Sarebbe una grande gioia e una grande opportunità per l’Italia intera se questo potesse avvenire perché la più grande colpa imputabile a Berlusconi, oltre alla rivoluzione liberale sempre promessa e mai realizzata, è proprio quella di essere arrivato ad 80 anni senza la generosità di lasciare in eredità, al centro destra italiano, un partito forte, democratico, radicato nei territori, premiante il merito e le capacità individuali.
 
Quel Berlusconi che fece sognare, insieme al sottoscritto, milioni di italiani, anziché aprire il suo partito alle legittime aspirazioni di tanti che ancora credono in lui, lo sta invece accartocciando, lasciandosi superare elettoralmente persino dalla Lega di Salvini. Speriamo davvero che quest’area liberale e cristiano democratica, anziché dividersi in mille rivoli, possa finalmente ricostruire una coalizione capace di contrapporsi a Renzi con la forza dei numeri e delle idee, senza espellere nessuno ma, come la Dc sapeva egregiamente fare, includendo tutte le componenti.

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