Rifiuti, un nuovo piano già vecchio

Leggendo il Sesto Rapporto Banca dati Anci Conai in merito alla raccolta differenziata e riciclo rifiuti presentato nei giorni scorsi, si evidenzia come 9 Regioni italiane hanno già raggiunto gli obbiettivi Ue al 2020. L’obiettivo 2020 del 50 per cento di avvio a riciclo ex direttiva 2008/98/Ce è stato raggiunto da Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Sardegna,Valle D'Aosta. Altre tre regioni: Campania, Toscana e Abruzzo sono prossime al raggiungimento dell'obiettivo suddetto. Sembrerebbe rimanere problematica invece la situazione nelle altre Regioni, in particolare al Sud Italia dove se non saranno ipotizzati interventi straordinari difficilmente il target Ue al 2020 sarà raggiunto.

Dal rapporto Anci-Conai emerge un lieve aumento della produzione dei rifiuti urbani nel 2015, che si attesta a 512 kg per abitante, mentre la percentuale di raccolta differenziata cresce più velocemente rispetto a quella di avvio al riciclo. Rimane importante segnalare come vi sia un aumento della quantità dei materiali conferiti ai Consorzi del Conai e poi reintegrati nei cicli produttivi mentre si deve altrettanto segnalare un leggero peggioramento della qualità dei materiali stessi.

A fronte di detta analisi rimane incomprensibile il licenziamento da parte del consiglio regionale piemontese del piano di gestione sui rifiuti con conseguente discussione della PdL 217 che dovrebbe essere la governance dello stesso piano che nasce già vecchio e conseguentemente resta obsoleta anche la governance stessa la quale, anche se sembra impossibile,sarà ancor più negativa del piano di gestione, apportando novità in merito alla gestione dei rifiuti che provocheranno, se mai approvata, dei veri e propri corto circuiti istituzionali ed economici.

*Gian Carlo Locarni, responsabile ambiente Lega Nord

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