Assolti ma le ferite restano

Ho letto, con la grande attenzione che meritava, il j'accuse pronunciato dal dottor Padalino nel corso del convegno “Assoluzione e onorabilità del professionista: come tutelare i diritti dell’innocente” organizzato a Milano dall’Odcec, ordine dei dottori commercialisti. In prima battuta vorrei esternare al dottor Padalino tutta la mia stima e sincera vicinanza per quanto gli è accaduto in questi anni. Subito dopo però vorrei ringraziarlo perché è riuscito, mettendo nero su bianco i suoi passaggi di vita a richiamare pure quelli delle persone, mi piace parlare di persone, esseri umani, che come lui hanno avuto lo stesso trattamento del quale, per grande sfortuna, anch'io ho avuto modo di subirne gli effetti.

Man mano che leggevo l’accorato racconto del dottor Padalino rivivevo tutti quei momenti, che con il passare degli anni si sono sopiti ma, purtroppo, mai dimenticati, e che come, raccontato, hanno segnato gli anni del procedimento, dal 1997 al 2003!!! con un excursus che ha visto una condanna in primo grado per abuso in atti d’ufficio (su 13 indagati, due condannati, le parti politiche, ed 11 assolti, gli imprenditori), mentre nei due gradi di giudizio successivi, assolti per non avere commesso il fatto. Nonostante la riabilitazione giudiziaria gli anni seguenti sono sempre stati vissuti con una spada di Damocle sulla testa… “ma l’avrà fatto veramente? È stato così furbo da non farsi beccare?”. Pensieri, giudizi che fanno vacillare tutto il tuo mondo, dalla famiglia alle amicizie, per non parlare del lavoro dove devi ripartire da zero, quando magari eri arrivato quasi in cima, per di più con un marchio infamante che equivale a correre con uno zaino di pietre sulla schiena.

Sì, caro dottor Padalino, quello che lei ha scritto, quello che ha passato, è tutto, per filo e per segno, identico a quello che hanno passato chi, come il sottoscritto, è stato vittima di un sistema farlocco. La disperazione dei genitori, i pennivendoli, avrei usato modi peggiori per definire questi finti giornalisti, le amicizie o presunte tali che scompaiono come neve al sole... tutto vissuto. Per questo la ringrazio, le sue scuse sono più che ben accette, ma le chiedo di continuare in questa battaglia, la sua voce è decisamente più autorevole della mia e dei tanti che hanno subito queste angherie. Ad maiora.

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