Liste d'attesa e intramoenia

Le OO SS MM scriventi (partecipanti alla Commissione Paritetica dell’ASL Città di Torino), sottolineano quanto segue: in merito all'articolo “Visite a pagamento fuori controllo. L'intramoenia nel mirino del Mef”, in attesa di leggere il rapporto dell'ispettore del Mef, ci asteniamo da commentare voci. Precisiamo sui fatti che l'attività ALPI dell'ASL Città di Torino è conforme a quanto previsto dal regolamento deliberato nel 2019. Pertanto non c'è spazio “...per interpretazione dell'ALPI sempre più distorta, sempre più foriera di disagi per i pazienti...”. A tutela della serietà ed onorabilità dei medici che effettuano ALPI nell'ASL Città di Torino precisiamo che i pagamenti delle prestazioni sono tracciati e avvengono già da tempo in massima parte con il sistema Pago PA.

I medici sono costretti a svolgere l'attività in strutture private (convenzionate con l’Azienda) in quanto non ci sono gli idonei spazi aziendali distinti e separati previsti dalla norma, e quei pochi spazi disponibili non sono sufficienti. La rilevazione degli spazi, che ci risulta periodicamente eseguita in ASL eccetto durante il periodo della pandemia Covid, si rivela pertanto, da sempre, un esercizio burocratico dagli esiti tristemente già noti. Questo in ASL Città di Torino come nella quasi totalità delle aziende sanitarie italiane. Si precisa, inoltre, che il verbale redatto a seguito della seduta della Commissione paritetica del 07/06/2024 non è stato sottoscritto dai delegati dalle Sigle Sindacali, in quanto sono presenti, in esso, evidenti discordanze rispetto a ciò che è accaduto in sede di discussione.

Non si è concordato in primis nel procedere alla parziale revisione del regolamento come invece è riportato nel verbale stesso. Si sottolinea che l’attività libero professionale intramuraria del personale medico e sanitario, svolta individualmente oppure in équipe ed esercitata in favore e su libera scelta dell’assistito, costituisce un diritto del Professionista che la esercita ed è svolta al di fuori dell’orario di servizio. Diritto del paziente è scegliere il professionista. Da ultimo chiediamo smentita ufficiale del Direttore generale Dottor Picco del virgolettato a lui attribuito che collega la revisione del regolamento ALPI all’annoso problema delle liste di attesa.

Ricordiamo, in tal senso, che una somma pari al 5 per cento del compenso del libero professionista viene trattenuta dalla Azienda per essere vincolata ad interventi di prevenzione ovvero volti alla riduzione delle liste d’attesa (sec. Legge Balduzzi). In tal senso l'Azienda utilizza i fondi accantonati in tale modalità proprio per pagare le Prestazioni Aggiuntive del personale (non soltanto medico) per aggredire le liste di attesa. Ribadiamo con forza che l'annoso problema delle lunghe liste di attesa non ha alcuna relazione con la libera professione intramoenia dei medici, dipendendo principalmente da carenze di personale e di finanziamento e mai da ALPI. Semmai l'attività ALPI concorre a diminuire, seppur in minima parte, le liste di attesa. Occorre onestà intellettuale nei confronti delle persone e dei professionisti, cominciando dall'astenersi dal trovare fantasiosi capri espiatori.

*Le Segreterie Aziendali ASL città di Torino
ANAAO Assomed: Dr. Daniele Di Iorio
CIMO - FESMED: Dr. Savino Santovito – Dr. Bruno Zampaglione
AAROI - EMAC: Dr. Giacomo Defilippis
UIL Medici Dr. Luca Bonatti

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