Unioni civili, il Pd scelga i diritti

Il testo integrale dell'Ordine del giorno in materia di unioni civili e di famiglie omosessuali sottoscritto da numerosi dirigenti

Il dibattito nazionale sulle unioni civili, così come quello sulle unioni tra persone dello stesso sesso, dopo anni di accelerazioni e brusche frenate, appare ormai aver accettato l'impossibilità di procrastinare l'individuazione di una soluzione normativa. Tavoli di discussione, iniziative simboliche e gruppi di studio si incrociano con un inarrestabile percorso culturale che si sviluppa dall'associazionismo fino alle istituzioni comunitarie, passando per gli Enti Locali e la giurisprudenza nazionale.

 

Diversi sono i segnali che ci fanno considerare i tempi ormai maturi e la loro origine ha carattere culturale e istituzionale: dall'evoluzione della percezione delle manifestazioni dell'orgoglio omosessuale - oggi vissute come gioiosi appuntamenti di festa per cittadini e famiglie - fino all'istituzione dei registri per le unioni civili in sempre più numerose città italiane, dai riti di nozze simbolici, "celebrati" da rappresentanti delle Istituzioni, fino alla condanna sempre più diffusa e convinta dell'omofobia da parte di strati sempre più vasti dell'opinione pubblica nazionale. Il Partito Democratico è attore presente e attivo in questo dibattito. Si pone come punto di riferimento di quelle istanze che giudicano la nostra società pronta per la definizione di una norma moderna ed europea, che sia un segnale forte in materia di allargamento delle tutele civili a tutti coloro che oggi, per ragioni di orientamento sessuale, si trovano esclusi e discriminati dallo stesso Stato di cui sono cittadini.


Tutto ciò premesso, il Partito Democratico di Torino,


1. Considera vincolante il recente richiamo del Parlamento Europeo agli Stati membri (contenuto nella risoluzione del 24 maggio 2012 "Lotta contro l'omofobia in Europa") affinché favoriscano l'accesso per le coppie omosessuali "a istituti giuridici quali coabitazione, unione registrata o matrimonio", sollecitando la Commissione Europea e i Governi a garantire l'attuazione della direttiva comunitaria sulla libera circolazione, proponendo misure per riconoscere reciprocamente i documenti di stato civile, "senza discriminazioni basate sull'orientamento sessuale".


2. Ritiene non più eludibile il pronunciamento della suprema Corte di Cassazione, che con sentenza del 15 marzo scorso ha stabilito che alle coppie omosessuali debba essere riconosciuto un trattamento civile omogeneo a quello assicurato ai coniugati e che le stesse possano rivolgersi al giudice per chiederne, in determinati casi, l'opportuno riconoscimento di tale trattamento.


3. Richiama ad ulteriore sostegno della necessità di giungere per via legislativa ordinaria al riconoscimento delle unioni fra persone omosessuali, la Sentenza 138 del 2010 emessa dalla Corte Costituzionale, con la quale la Suprema corte invita il Parlamento, in applicazione dell’art. 2 della Costituzione, ad “individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette, anche attraverso l’esame delle legislazioni dei Paesi che hanno riconosciuto tali unioni.”


4. Giudica concluso il lavoro svolto dal Comitato nazionale Diritti del Pd, presieduto da Rosy Bindi, i cui esiti rappresentano sicuramente un prezioso contributo per l'elaborazione di una normativa equilibrata e rispettosa dei diritti di ogni cittadino.


5. Rileva inoltre che il documento trasmesso al Segretario dal presidente del Comitato non ha trovato l'accordo dei membri e non è stato votato. Rappresenta un contributo alla discussione ma non certo la posizione prevalente, in materia di unioni civili, né dei membri del Comitato né della sensibilità diffusa tra gli iscritti e l'elettorato del Pd. Si ritiene quindi non possa essere utilizzato come posizione ufficiale del Pd vista l'assenza di accordo sui punti salienti del testo. Si ritiene che sia però necessario un chiaro e non più equivoco pronunciamento del Pd atteso e da più parti sollecitato che interpreti la questione dei diritti civili e del principio di uguaglianza come nodo per l'affermazione di una forza progressista, laica e rispettosa del pluralismo.


6. Ritiene che in nessun caso e per nessuna ragione la battaglia politica e culturale per il riconoscimento dei diritti civili dei cittadini LGBT e per il superamento di ogni discriminazione basata sull'orientamento sessuale, anche quando essa si manifesta con azioni di carattere necessariamente evocativo, come la celebrazione simbolica di matrimoni fra persone omosessuali, possa essere dileggiata, svilita o insultata.


7. Giudica necessario e urgente il pronunciamento formale del Partito democratico, attraverso il voto democratico dei suoi organismi dirigenti, per il riconoscimento del diritto civile delle persone omosessuali a formare, con le garanzie e le tutele stabilite dalla Costituzione e dalla legislazione, una famiglia, attraverso l’allargamento dei diritti e dei doveri previsti dal matrimonio civile, anche alle coppie formate da persone del medesimo sesso.


8. A tal fine, il Partito Democratico di Torino si riconosce nei principi affermati e negli impegni assunti dal segretario nazionale con la lettera inviata agli organizzatori del Gay Pride del 9 giugno scorso e si impegna a farsi promotore di ogni iniziativa politica e parlamentare volta a dare concreta attuazione a tali principi e a tali impegni.


9. Si impegna ad aprire un confronto con le organizzazioni e le associazioni LGBT promotrici di iniziative a favore del riconoscimento di diritti per le unioni omosessuali.


10. Invita iscritti, militanti, dirigenti e amministratori del Pd torinese a farsi portavoce in ogni sede di tale sensibilità, con particolare riferimento alle Assemblee e Direzioni regionali e nazionali di cui eventualmente siano membri, oltreché in seno alle Istituzioni in cui eventualmente siano stati eletti.

 

*Matteo Franceschini Beghini (Direzione Provinciale Pd Torino), Mario Sechi (Direzione Provinciale Pd Torino, Segreteria Provinciale), Claudio Ferrentino (Direzione Provinciale Pd Torino), Andrea Benedino (Segreteria Provinciale Pd Torino, Direzione Nazionale Pd), Paolo Furia (Segretario GD del Piemonte, Segreteria Regionale Pd Piemonte), Luca Bosonetto (Direzione Nazionale Pd, Segreteria Nazionale GD), Raffaele Bianco (Vicepresidente Provinciale Pd Torino), Luca Cassiani (Direzione Provinciale Pd Torino, Consigliere Comunale di Torino), Andrea Aurora Di Benedetto (Direzione Provinciale Pd Torino, Assessore Città di Nichelino), Caterina Romeo (Direzione Provinciale Pd Torino, Consigliere Provinciale di Torino), Nadia Conticelli (Direzione Provinciale Pd Torino, Presidente Circoscrizione 5), Ivana Pelloso (Direzione Provinciale Pd Torino), Marta Levi (Consigliere Comunale di Torino), Andrea Stara (Consigliere Regionale), Lucia Centillo (Consigliere Comunale di Torino), Ilda Curti (Direzione Regionale Pd Piemonte, Assessore Città di Torino), Malvina Brandajs (Direzione Regionale Pd Piemonte, Segreteria Provinciale Pd Torino), Sergio Bisacca (Presidente del Consiglio Provinciale di Torino), Diego Sarno (Assessore Città di Nichelino), Stefano Esposito (Deputato Pd, Direzione Nazionale Pd), Davide Turchetto (Consigliere Comunale di Settimo Torinese), Simona Vlaic (Segretario Circolo Pd Torino 4), Francesco Mele (Segretario Circolo Pd Torino 8), Serena Sasanelli (Segretario Circolo Pd Brandizzo), Jacopo Suppo (Segretario Circolo Pd Condove), Alice Arena (Segreteria Provinciale GD Torino), Federica Fotia (Segretario GD San Mauro Torinese), Marco Quattrocchi (Tesoriere Circolo PD Torino 8), Augusto Montaruli (Capogruppo Pd Circoscrizione 8 Torino), Piera Riffero (Segreteria Circolo Pd Torino 8), Filippo Grosso (Segreteria Circolo Pd Torino 8)

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