VERSO IL VOTO

Lega divisa e Forza Italia ne approfitta

Scontro interno al Carroccio di Novara sulla designazione del candidato sindaco. Il segretario locale Bona, fedelissimo di Cota, firma una nota con l'azzurro Sozzani per silurare l'uomo di Salvini-Molinari e attaccare "il passato", ovvero Giordano

“Il passato non ritorna. A dispetto forse delle ambizioni di qualcuno” scrivono il segretario della Lega per la provincia di Novara Luca Bona e il suo omologo di Forza Italia Diego Sozzani in un documento che sotto le vesti di comunicato stampa sembra celare un avvertimento rivolto a chi nel centrodestra e nel Carroccio in particolare vorrebbe inseguire quelle che lo stesso Bona definisce “nostalgiche riproposizioni che ormai fanno parte della storia di questa città”. Nella nota sottoscritta dai due dirigenti dei partiti che si preparano all’alleanza per le comunali di primavera non si fa, ovviamente, alcun nome ma non riesce difficile immaginare che quelle corse in avanti, quell’“autoreferenzialismo di qualcuno” evocato dall’ex presidente della Provincia, oggi sui banchi del consiglio regionale, sia riferibile a quella parte della Lega che ha indicato apertamente in Alessandro Canelli l’uomo cui affidare il destino della sfida contro l’uscente sindaco dem Andrea Ballarè.

 

“I gossip, peraltro già numerosi che si inseguivano prima delle vacanze, da qualche giorno stanno rivitalizzandosi, praticamente senza controllo, vaneggiando di nomi e strategie ai limiti della fantapolitica” si legge ancora nel testo che appare, riga dopo riga, una dichiarazione di guerra intestina al centrodestra, nei confronti di chi avrebbe lanciato il candidato oltre l’ostacolo, aggirando o sorpassando (ma il risultato non cambia) i rituali delle segreteria, ma soprattutto i veti che una parte del Carroccio novarese ha posto nei confronti di quell’ala del partito più lontana da Roberto Cota e più vicina a Matteo Salvini, al suo vice Riccardo Molinari e a quell’area che ancora fa riferimento allo storico gruppo dell’ex sindaco della città di San Gaudenzio, Massimo Giordano. Non più in prima linea, l'ex assessore regionale ha conservato in città una solida rete di relazioni, al punto da porlo come uno dei principali kingmaker per la prossima competizione elettorale.

 

La reazione stizzita di Forza Italia c’era già stata un mese fa quando a Novara era arrivato proprio Salvini a dire chiaramente che “il suo candidato sindaco la Lega ce l’ha e si chiama Alessandro Canelli”, aggiungendo poi la clausola di salvaguardia: “Ovviamente vogliamo verificare se è un candidato gradito a tutti i componenti della futura coalizione. Se così non fosse credo che la soluzione migliore sia quella di dare la parola ai cittadini, attraverso le primarie”. Dal palco Cota aveva confermato a squarciagola: “il candidato sarà della Lega”. A stretto giro era arrivata la reazione dai sempre più irritati partner azzurri: “Se questo è il loro modo di intendere la coalizione non ci resta che far loro gli auguri. Avevamo avviato un dialogo e questa fuga in avanti suona più come un rigurgito di autoritarismo a beneficio del segretario federale” aveva dettato Sozzani, unendo la sua firma a quella del Fratello d’Italia Gianni Mancuso.

 

Oggi il ticket è cambiato e accanto a sé nella presa di posizione, Sozzani ha proprio il segretario della Lega, un fedelissimo da sempre di Cota (e numero due dello stesso Sozzani in Provincia). Insieme affermano che “prima che sui nomi si tratterà sui temi, sul programma, consapevoli che, chiunque salirà al governo della città, lo farà con una situazione di bilancio drammatica”. Giudizio sull’amministrazione Ballarè a parte, è evidente il richiamo a un passo indietro. Di più: una sorta di sconfessione delle dichiarazione, compreso il nome del candidato, fatta dagli stessi esponenti del Carroccio quasi due mesi fa. Che la Lega a Novara fosse segnata da divisioni e contrasti non era un mistero. In queste ore arriva la conferma. E nel Carroccio c’è chi si chiede se quella del segretario novarese sia una presa di distanza anche dallo stesso Cota, il quale formalmente non ha mai negato la sua approvazione all’investitura di Canelli, sia pure digerita a fatica oppure se quella dell’ex governatore sia una posizione attendista. E mentre lui aspetta, va vanti il sfido segretario novarese.