CINQUE CERCHI

Olimpiadi, mossa della Lega: "Sestriere al posto di Torino"

Carroccio e Forza Italia depositano un ordine del giorno in Consiglio regionale. Gancia: "Un modo per tenere il Piemonte dentro la partita". Da Roma Giorgetti conferma: "Governo pronto a sostenere iniziative alternative, ma non metteremo soldi"

Due punte e mezzo, come si giocava una volta. Nel ruolo di fantasista, nel tridente olimpico che non c’è più, prova a inserirsi Sestriere al posto di Torino. È la proposta lanciata dalla Lega per tentare di tenere il Piemonte dentro la partita: “Sestriere si è detta disponibile, fin dall’uscita di scena di Torino, a prender parte lo stesso al progetto e crediamo che abbia mezzi e competenze per farlo, anche senza il coinvolgimento del capoluogo”. A dirlo è la capogruppo del Carroccio in Consiglio regionale, Gianna Gancia, offrendo una sponda a Valter Marin, che oltre a essere sindaco della nota località sciistica è un esponente di punta della Lega. “Abbiamo presentato un ordine del giorno, sottoscritto anche da Forza Italia, per portare avanti questo nuovo disegno e, oggi, lanciamo un appello al governo affinché non scarti questa ipotesi”.

Una suggestione che al momento non sembra avere molte possibilità di concretizzarsi. Interpellato ancora oggi sulla candidatura italiana per le Olimpiadi del 2026, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, uomo forte del Carroccio nell’esecutivo Conte, conferma di guardare “con favore la realizzazione dei Giochi olimpici 2026 ma a questo punto, posto che non c’è stata una candidatura italiana ma una pluralità, ciascuno dovrà dimostrare di essere in grado autonomamente di farvi fronte. E a questo punto il sostegno del governo chiaramente non mancherà”. Poi ha aggiunto: “Il governo ha esaminato il dossier dei Giochi con spirito olimpico cercando di creare il necessario entusiasmo rispetto a un progetto così importante e affascinante cercando di non dividere il Paese promuovendo una candidatura condivisa. Per motivazioni ampiamente note non è stato possibile. Noi in questo momento non abbiamo una proposta a due punte visto che ho ascoltato finora solo intendimenti. Queste proposte avranno il sostegno del governo ma non il sostegno economico, dovranno dimostrare in qualche modo di sopperire a tutte le esigenze di natura organizzativa e infrastrutturale che, avendo letto il dossier, mi sembrano assai limitate e anche con una legacy, un riutilizzo successivo, assai importanti”.

Risposte, ufficiali, sono attese dal Consiglio dei ministri odierno, dal quale il sindaco di Milano Giuseppe Sala si aspetta “un segnale chiaro sulla candidatura italiana”. Nei prossimi giorni, infatti, la delegazione del Coni partirà per Buenos Aires, dove il 9 ottobre è prevista la sessione del Cio in cui le Olimpiadi invernali saranno al centro della discussione. In quella sede Giovanni Malagò, che potrebbe essere già in quella occasione designato membro del Comitato olimpico internazionale dovrà arrivare con una opzione di candidatura per quanto riguarda l’Italia. Da parte di Torino, invece, l’appello continua a essere lo stesso: “Il governo – chiede Chiara Appendino – chiarisca una volta per tutte se intende mettere le risorse per finanziare l’evento. Nel caso in cui intendesse mettere le garanzie chiedo nuovamente di valutare la candidatura di Torino e le sue Valli perché è l’unica sostenibile e che rispetta al meglio i principi del Cio”.

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