Asti, Galvagno beato tra le donne
09:14 Domenica 13 Maggio 2012Armosino e Cotto siglano l’intesa elettorale in vista del ballottaggio. Restano le diffidenze e le vecchie ruggini ma prevale la realpolitik. Ma non tutti gradiscono. E l’Udc volta le spalle
Per qualche giorno hanno deciso di sotterrare le asce e sottoscrivere un patto di non belligeranza. Anzi, di siglare un’intesa che in prospettiva potrebbe persino portarle a condividere l’onere del governo della città. Maria Teresa Armosino e Mariangela Cotto, le due dame della politica astigiana – la prima, presidente della Provincia, una lady d’acciaio, la seconda, ex assessore regionale, una matrona del solidarismo cattolico – antiche rivali, pur avendo miltato per anni nello stesso partito (Forza Italia), hanno stretto un accordo per sostenere Giorgio Galvagno, al ballottaggio di domenica e lunedì prossimi. Le elezioni per il candidato (e sindaco uscente) del centrodestra non sono andate granché bene: lo sfidante del centrosinistra, Fabrizio Brignolo, gli ha bagnato il naso piazzandosi primo col 36,66% e lui per incrementare il magro 29,49% ha bisogno come il pane degli oltre 3mila voti incassati dalla Cotto. Da qui l’apparentamento con le sue due liste: “Noi per Asti” e “Asti Più”.
L’alleanza viene valutata positivamente dal Pdl. «Con questo apparentamento - spiega il coordinatore provinciale Paolo Milano - contiamo di rispondere in modo concreto alle attese degli elettori astigiani, che hanno necessità di poter fare affidamento su un raggruppamento equilibrato, fortemente ancorato ai valori di correttezza, trasparenza e soprattutto buona amministrazione, in grado di assicurare la rielezione di Galvagno alla guida della città». Apprezzamento anche nelle parole della Armosino che punta a «dar corpo a un'intesa politico programmatica forte, in grado di sviluppare, in un'ottica di rinnovata fiducia, un progetto di crescita per completare l'esperienza politico amministrativa realizzata negli ultimi cinque anni». Un obbiettivo che impone l’allargamento del «perimetro della coalizione rivolgendoci a tutti gli elettori che si riconoscono in una posizione di centro all'interno dello schieramento politico - conclude la parlamentare - per estendere il consenso a tutta quell’area omogenea che si ispira a comuni valori liberali, riformisti e democratici». E alle 13 di ieri è arrivata la notizia che l’Udc di Davide Arri (2.017 preferenze) ha invece preferito apparentarsi con Brignolo. Brutto presagio.
Tutti contenti, quindi? Non proprio. Appena la notizia dell’accordo si è diffusa, la bacheca su Facebook della Cotto è stata invasa di post di contestazione. Scrive, ad esempio, Federica Gianuzzi: «Ho appreso con molto dispiacere che non ha lasciato liberi di scegliere il nuovo Sindaco i Suoi elettori, schierandosi con il candidato Galvagno! Considero tale presa politica un grande errore nonchè una grave mancanza di rispetto nei confronti di chi ha riposto in lei e nelle Sue due liste la sua fiducia! Continua ad essere la solita politica della “cadrega” e dell'interesse personale! Spero che gli astigiani questa volta sapranno chi scegliere». Le fa eco Maria Besso: «Ah signora Cotto, che delusione!!!». E se molti invitano la loro leader a non fidarsi di Galvagno «perché tu lo conosci e sai che non mantiene le promesse», Antonella Billi dà sfogo al suo sconforto: «aveva detto che cambiare si poteva. le scelte maturate sono alla fine sempre le stesse. lei in quanto donna e in quanto palesemente delusa dal Pdl forse avrebbe dovuto far scegliere liberamente ai suoi elettori chi votare, come alcuni canditati sindaco hanno ribadito. mi spiace che anche questa volta un cambiamento non ci sarà. e non parlo del sindaco uscente.ma di una politica più attaccata alle poltrone che al bene della città e dei suoi cittadini».