(5) STELLE CADENTI

Di Maio e Appendino affossano la Tav

Vicepremier e sindaca all'unisono: "La Torino-Lione non è una priorità, non ci serve". Preparano il terreno per l'esito della (farlocca) analisi costi-benefici di Toninelli o è l'ultimo scatto d'orgoglio prima di ingoiare il rospo?

Uno-due contro la Tav. Smentendo quanti, neppure di fronte all’evidenza, si ostinano a considerare Chiara Appendino una grillina “anomala”, pragmatica e aliena da tare ideologiche, la sindaca mostra oggi una perfetta sintonia con il suo capo politico, il vicepremier Luigi Di Maio. Dichiarazioni in stereo che affossano la Torino-Lione.

“Ieri sera sono stato al cinema e una signora mi ha chiesto di non andare contro la Tav. Ma noi non siamo contro le alte velocità in sé: siamo contro gli sprechi di soldi che non ci permettono di investire dove serve – afferma in diretta su Facebook il ministro pentastellato –. Per noi la Tav non è un’opera in questo momento prioritaria. Non ci serve: è stata progettata 30 anni fa quando si sprecavano soldi”. Torna, Di Maio, a ripetere l’ardita (e falsa) relazione tra investimenti da dirottare dal supertreno ai collegamenti locali, ma smentisce l’altra diceria piuttosto credibile in verità: “Non è vero che vogliamo spostare i soldi sulla Napoli-Bari: Appendino sta portando avanti la metro 2 a Torino”.

“Fs ha deciso di fare il 45% investimenti al Sud. Il nuovo piano industriale ha deciso di colmare il gap infrastrutturale con il Sud. In questi giorni ci stanno attaccando... noi non siamo contro l’Alta velocità in sé, ma contro quelle che sprecano soldi e non ce le fanno costruire dove servono. Se voglio mettere più soldi per fare la Tav dove serve, per noi la Tav non è in questo momento prioritaria. Siamo contro la tratta Torino-Lione. Se voi ci vogliono far passare come quelli contro la scienza e la tecnologia facciano pure, ma non è così”.

In mattinata, nel mai così paradigmatico luogo, il Cimitero monumentale di Torino, la sindaca aveva espresso la sua posizione, un de profundis dell'opera, a partire dalle mobilitazioni annunciate dalle forze produttive ed economiche della città contro la sua amministrazione. “Un sindaco non entra nel merito di manifestazioni che vengono organizzate in assenso o dissenso ed è legittimo che qualcuno manifesti una propria preoccupazione o battaglia politica, ma dal mio punto di vista ritengo che l’alta velocità Torino-Lione non sia una priorità per il Paese – ha ribadito, a margine della commemorazione dei Defunti. – Ora è importante accelerare sull’analisi costi benefici per discutere, coinvolgendo anche il territorio, sulla base di dati oggettivi”. Poi, tradendo una visione a dir poco provinciale e miope di Torino e della sua funzione di guida, ha agggiunto: “Le priorità, per un sindaco, sono gli investimenti nel trasporto pubblico locale. Ritengo quindi importante che il Governo, come peraltro ha fatto, si impegni per sviluppare progetti per il Tpl come la metro 2”.

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