ANTISFASCISMO

"Torino dà la sveglia all'Italia"

La capogruppo Gelmini in piazza alla testa della delegazione di Forza Italia. "Una manifestazione che va oltre la Tav, forse ci stiamo risvegliando dopo l'ubriacatura populista". Messaggio alla Lega: "Tenga presente questo segnale", anche in vista delle regionali"

“Dopo l’ubriacatura populista di Di Maio e anche di Salvini, dopo una fase nella quale il Governo ha raccolto la fiducia e il consenso di più della metà degli italiani, vedo che stanno succedendo delle cose e la manifestazione di oggi, soprattutto perché nasce dalla società civile ha un significato simbolico molto importante che va oltre Torino, addirittura oltre la Tav”.

La presidente dei deputati di Forza Italia, Mariastella Gelmini, ieri mattina a Milano con i coordinatori provinciali lombardi ha lanciato una petizione a favore della Torino-Lione riaffermando la posizione del partito “senza se e senza ma” a favore delle grandi infrastrutture. Ventiquattr’ore dopo sarà in piazza a Torino.

Onorevole Gelmini, fino a ieri pareva che Forza Italia nella sua rappresentanza parlamentare e di vertice regionale fosse intenzionata a scendere in piazza sì, ma per la manifestazione organizzata dal partito per il prossimo 17, invece oggi a Torino arriva addirittura lei che è la capogruppo a Montecitorio. È cambiato qualcosa?
“No. Il 17 sarà la manifestazione promossa da Forza Italia. Oggi, parteciperò come altri parlamentari, ma a titolo personale”.

Perché questa sottolineatura?
“Per senso di rispetto. Parteciperemo come cittadini, non volendo assolutamente invadere il campo. Condividiamo appieno questa battaglia, ma rispettiamo gli autori dell’iniziativa che non si identificano in questo o quel partito. Per dirla più chiaramente: non vogliamo mettere un cappello politico, convinti che nessun altro lo farà, a una manifestazione che è civica e tale deve rimanere, ma la appoggiamo convintamente”.

Che messaggio arriva alla politica da un’iniziativa come questa che, per la prima volta, porterà in piazza persone di diverso orientamento e molte delle quali non hanno mai manifestato prima?
“Proprio per il fatto che non provenga da uno o più partiti, ma dalla società civile, dal mondo del lavoro, delle professioni, dai cittadini, ecco per questo ha un significato straordinario. Vuole dire che il Paese ha voglia di occuparsi del proprio futuro, di scendere in campo direttamente. E lo si può fare anche senza necessariamente essere in un partito”.

Crede che il segnale sarà forte, per il Governo?
“Credo innanzitutto che da Torino nasca e parta una forma di risveglio del Paese. Davvero, è come se l’Italia cominciasse a ridestarsi da questa ubriacatura populista e prenda a interrogarsi sulla direzione da imboccare. E la direzione è sicuramente quella del sì alle grandi opere, del sì all’Europa, alla crescita e allo sviluppo, ma dei no al reddito di cittadinanza, all’assistenzialismo, all’impedire la crescita e lo sviluppo”.

Crescita e sviluppo che passano anche per un’opera come la Torino-Lione.
“Non fare la Tav, oltre a rendere l’Italia non più credibile, significherebbe condannare il Paese. Ma, ripeto, quello che parte da Torino è un segnale di ottimismo della volontà e della concretezza che va oltre la Tav, è un chiaro posizionamento”.

Il vostro, sul tema, è chiaro da sempre. Anche la Lega si dice da sempre favorevole a questa come ad altri grandi infrastrutture, però il destino della Tav è nelle mani del Governo e i Cinquestelle continuano a dire che la Torino-Lione non si farà. Salvini e i suoi dovrebbero essere più decisi e risoluti sulla questione?
“Come noto, insieme governiamo alcune e Regioni e parecchi Comuni, ma la Lega si assume una grave responsabilità nel momento in cui sta al governo con i Cinquestelle e vota il reddito di cittadinanza, vota il decreto dignità e in qualche modo accetta l’analisi costi-benefici del ministro Toninelli, peraltro affidata a una commissione che come si è scoperto non è mai stata insediata. E questo indica chiaramente la volontà dei grillini di ritardare e ostacolare la Tav”.

Però Salvini ha ribadito che si deciderà quando ci sarà l’analisi costi-benefici, di fatto mostrando di sostenere non solo o non tanto in contratto di governo, ma la linea dei grillini. Lo pensa anche lei?
“Io penso che la Lega condivide questa responsabilità. Posso dire, paradossalmente, che i Cinquestelle sono coerenti con la loro linea che io non condivido, ma la Lega è stata eletta con un programma di centrodestra, quindi nel momento in cui accetta questo stato di cose se ne assume la responsabilità”.

Rapporto teso tra alleati, come vi considerate ancora. Quanto può pesare sulle elezioni regionali in Piemonte dell’anno prossimo? A proposito, il candidato presidente spetterà ancora a voi o pure questo è in discussione?
“Noi siamo abituati a rispettare gli impegni che assumiamo, quindi quello che è stato deciso al tavolo con la Lega per noi vale. E’ chiaro che prima di chiudere la fase delle candidature bisognerà ritrovarci, credo che sia indispensabile farlo per capire anche con Fratelli d’Italia se ci sarà un aggiornamento. Ribadisco, per noi valgono che cose che ci siamo delle al tavolo”.

Un nome per l’avversario o avversaria di Sergio Chiamparino?
“Forza Italia non ha un problema di candidati, semmai il tema è l’accordo politico”.

Se, alla fine, il Governo bocciasse la Tav?
“Sarebbe una responsabilità gravissima. Spero che prevalga la posizione del governatore della Lombardia Attilio Fontana e di quello del Veneto Luca Zaia, entrambi dichiaratamente senza se e senza ma a favore delle infrastrutture. I ceti produttivi del Nord sono stati già fortemente danneggiati dalle politiche del Governo, a partire dal decreto dignità passando per il sì al reddito di cittadinanza e il no alla flat tax, per non dire dell’abolizione della prescrizione, altro problema enorme per il Paese. Che sarebbe condannato verso una direzione folle, a vedere impedito il suo sviluppo nel caso la Tav non venisse fatta. Credo che lo abbiano ormai compreso in molti, sono e saranno sempre di più. L’ubriacatura populista sta finendo e da Torino parte un messaggio forte”.

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