CAMPANILI

Al voto Vercelli, Biella, Verbania e altri 823 Comuni piemontesi

Non solo elezioni europee e regionali. Domenica oltre 1,6 milioni di cittadini alle urne anche per eleggere il proprio sindaco. Occhi puntati sui tre capoluoghi di provincia e l'hinterland di Torino

Sono 1.658.414 gli elettori piemontesi chiamati alle urne il 26 maggio per il rinnovo di sindaci e amministrazioni comunali. Al voto andranno 826 Comuni di cui 92 in provincia di Asti, 138 di Alessandria, 60 di Biella, 179 di Cuneo, 56 di Novara, 209 di Torino, 52 di Verbania, 40 di Vercelli.

Occhi puntati sui tre capoluoghi di provincia. A Biella ci sono cinque candidati a sindaco e la destra è divisa tra l’ex primo cittadino Dino Gentile, sostenuto da tre civiche, e Claudio Corradino, candidato di Lega, Forza Italia e FdI. C’è spazio dunque per il sindaco uscente Marco Cavicchioli del centrosinistra che prenota un posto per il ballottaggio e si avvicina alle urne da favorito. Gli altri due candidati sono Giovanni Rinaldi del Movimento 5 stelle e Alessandro Pizzi di Onda Verde Biella. Primo cittadino uscente di centrosinistra anche a Verbania dove Silvia Marchionini, sostenuta da Pd e due civiche, dovrà vedersela con Giandomenico Albertella del centrodestra unito (Lefa, FI e FdI e Insieme per Verbania), Roberto Campana (M5s), Renata Brignone, Loredana Brizio, Vladimiro Di Gregorio e Patrich Rabaini, questi ultimi tutti espressione di liste civiche. Obiettivo riconferma anche per Maura Forte a Vercelli. Esponente del Pd la prima cittadina uscente punta su una coalizione composta anche da Italia in Comune e Vercelli con Forte. Qui a rompere il fronte è stato Federico Bodo, candidato di +Europa Vercelli, mentre il centrodestra si affida all’ex sindaco Andrea Corsaro. Michelangelo Catricalà è il candidato di M5s, mentre Giacomo Ferrari, Alberto Profumo e Roberto Scheda sono appoggiati da altrettante liste civiche.

Un voto amministrativo particolarmente atteso anche in quel popoloso hinterland di Torino storicamente colorato di rosso: da Beinasco a Collegno, da Rivoli a Settimo Torinese. Tutte città nelle quali ha sempre governato la sinistra e in cui il Pd ora è chiamato a confermarsi in una competizione che potrebbe avere dei riflessi anche in ambito regionale. A Collegno, per esempio, è un pullulare di santini: il sindaco uscente Francesco Casciano tenta il bis con un’ampia coalizione mentre i suoi due predecessori, Silvana Accossato con Lev (evoluzione piemontese di Leu) e Umberto D’Ottavio con il Pd, corrono per uno scranno a Palazzo Lascaris a sostegno di Sergio Chiamparino. Siamo in quella cintura ovest che solo un anno fa ha premiato il Movimento 5 stelle consegnando a Celeste D’Arrando, fedelissima del viceministro Laura Castelli, il pass per accedere al Parlamento. Questa volta i grillini sono spaccati e non dovrebbero costituire un pericolo per Casciano il quale, però, potrebbe essere trascinato al ballottaggio se il Polo Civico di Andrea Di Filippo, dopo aver rotto con la destra, riuscisse a drenare consenso anche a sinistra. Procedendo lungo il percorso della metropolitana (in attesa del suo completamento) si arriva a Rivoli dove la coalizione progressista punta su Emanuele Bugnone: anche in questo caso la roulette del ballottaggio è dietro l’angolo a causa di una faglia interna alla coalizione che ha portato gli ex Ds di Articolo 1-Mdp a staccarsi per appoggiare la velleitaria candidatura di Roberto Placido, vecchio arnese della politica subalpina, ex Pci e ora in corsa “per dare una lezione ai dem”. Sinistra spaccata anche a Settimo Torinese, dove il sindaco uscente Fabrizio Puppo si ripresenta con un rassemblement civico dopo aver rifiutato le primarie contro la piddina Elena Piastra che quindi correrà a capo del centrosinistra: una frattura dietro la quale più d’uno ha scorto lo zampino del vecchio padre padrone della politica settimese, quell’Aldo Corgiat passato a Leu lo scorso anno dopo aver rotto con il Pd renziano. Con meno traumi si presenta, invece, la successione a Beinasco. Qui il vicesindaco uscente Antonella Gualchi ha ricevuto l’investitura da tutta la coalizione di centrosinistra, mentre il primo cittadino Maurizio Piazza (Pd) prova a sfruttare l’onda lunga di un ampio consenso in città per approdare in Consiglio regionale. Contro Gualchi ci sono Daniela Zanetti (M5s) e Daniel Cannati del centrodestra. Ben cinque le coalizioni in campo a Piossasco dove il ballottaggio per la successione di Roberta Avola Faraci appare inevitabile. Qui la sinistra è divisa addirittura in tre: con un candidato comunista sostenuto da Rifondazione e Comunisti italiani (Paolo Malaspina), uno degli ex bersaniani di Articolo 1 (Salvatore Cammarata) e infine uno della coalizione tradizionale (Pasquale Giuliano). Il centrodestra punta su Claudio Gamba mentre Francesco Colucci è a capo di una lista grillina apocrifa: Piossasco in Movimento. A Leini la candidata civica di centrosinistra Gabriella Leone è la favorita per un secondo mandato da sindaco mentre a Giaveno è appassionante il duello che vede opposto Stefano Tizzani, sostenuto dalla coppia berlusconiana formata da Osvaldo Napoli e Daniela Ruffino, entrambi in Parlamento, contro il sindaco uscente Carlo Giacone: un testa a testa che si ripropone tale e quale a cinque anni fa non senza qualche stilettata al veleno. Dalla Val Sangone alla collina di Torino e in particolare a Chieri dove le fratture interne a destra, sinistra e M5s hanno portato a un moltiplicarsi di liste e candidati. Per il centrodestra da una parte Claudio Campagnolo (Lega e FdI) e dall’altra Rachele Sacco (Forza Italia). A sinistra il Pd schiera Alessandro Sicchiero, mentre i Moderati, con l’Udc, puntano su Antonio Zullo. Andrea Limone ci prova invece con tre liste civiche, sostenuto anche da un pezzo dei grillini locali in rotta con i vertici.

Da Torino a Cuneo dove vanno al voto Alba, Bra, Saluzzo e Fossano. Ad Alba sono cinque gli aspiranti sindaco. L’avvocato Lorenzo Paglieri, sostenuto da una lista civica di centrosinistra, l’azzurro Carlo Bo, imprenditore, da dieci consigliere comunale, scende in campo per il centrodestra unito, Carlotta Boffa è appoggiata da una listacivica indipendente, il M5S propone Giorgio Degiorgis, mentre il centrosinistra candida Olindo Cervella, imprenditore di 74 anni, ex assessore di Marello. A Bra il centrosinistra ha candidato Gianni Fogliato, che dà continuità alla giunta di Bruna Sibille. Il centrodestra presenta l’avvocato Annalisa Genta, mentre i grillini puntano su Giusy Giambra, già candidata all’uninominale per le elezioni politiche. A Fossano sinistra divisa tra il democratico Paolo Cortese e Cristina Ballario (centrosinistra-indipendente). Per il centrodestra l’aspirante sindaco è il segretario del Carroccio, Dario Tallone. Il Movimento 5 Stelle schiera Ilaria Riccardi, ora all’opposizione. Infine a Saluzzo il primo cittadino uscente Mauro Calderoni (centrosinistra) ci riprova con la sua “Insieme si può”. Una donna rappresenta Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia: è l’avvocato Alessandra Piano, mentre il M5s candida Piercarlo Manfredi.

Particolarmente sentite le sfide nell’Alessandrino, dove hanno sfilato i big del centrodestra. Mentre giovedì sera Matteo Salvini era a Novi Ligure a sostegno di Gian Paolo Cabella che sfida l’ex consigliere regionale del Pd Rocchino Muliere, ieri è stato il turno di Giorgia Meloni che si è presentata a Casale Monferrato per la chiusura della campagna elettorale di Federico Riboldi, il quale sfida Luca Gioanola del centrosinistra. A Tortona, infine, si sfidano Federico Chiodi del centrodestra e l’uscente Gianluca Bardone del centrosinistra, quest’ultimo dopo le note vicende legate alla chiusura dell’ospedale cittadino che l’hanno portato a uscire dal Pd in polemica con la giunta regionale di Chiamparino.

Infine Galliate, nel Novarese, dove il centrodestra si divide tra l’attuale assessore Claudiano Di Caprio, sostenuto da tutti i principali partiti e il vicesindaco uscente Ugazio Flora che correrà con una coalizione civica. Per il centrosinistra ci prova Emanuele Zuin del Pd, mentre Cosimo Bifano ci prova con la lista Galliate condivisa.

Sette i Comuni piemontesi che andranno al voto per la prima volta, poiché sono stati istituiti solo nel 2019: Gattico Veruno (Novara), Lu-Cuccaro Monferrato (Alessandria), Quaregna Cerreto (Biella), Val di Chy (Torino), Valchiusa (Torino), Valdosta (Biella), Valle Cannobina (Verbania). Tre invece I Comuni in cui le elezioni sono state rinviate per mancanza di liste di candidati: Frassinello Monferrato (Alessandria), Garbagna Novarese e Moncucco Torinese (Asti). Il Comune piemontese più piccolo al voto è Moncenisio, con i suoi 33 elettori su 42 abitanti.

Il tema della Tav è invece il filo conduttore dominante nelle elezioni in Val di Susa, dove domenica 26 maggio si recheranno alle urne tra gli altri, i cittadini di Susa e di Chiomonte dove ha sede il cantiere della tav. Quattro i candidati per il centro principale della valle: il sindaco uscente Sandro Plano per “Susa”, Catia Miraglia per “Susa è viva”, Piero Genovese “Cambiamo Susa” e Giovanni Baccarini “Susa futura”. Tre candidati a sindaco a Chiomonte: Cristina Maria Uran per “Una squadra per cambiare”, l’ex ad di Iren Roberto Garbati per “Chiomonte-Frais-Ramats” e Lucrezia Bono per “Chiomonte frazioni e futuro”. A favore della Tav, Garbati e Bono, mentre Uran, che nel 2011 si era dimessa dalla carica di assessore alla Cultura, proprio in uno dei momenti più caldi della protesta contro l’opera, è su posizioni No Tav. Bono presentando la sua candidatura aveva detto: “Non dobbiamo bloccarci verso il no, verso le negatività ma ripartire dai sì. Bisogna vedere le cose positive che il cantiere della Torino Lione può portare tra lavoro, integrazione e che adesso non abbiamo perché è tutto fermo”. La Uran a chi la definisce candidata No Tav ha replicato presentando il programma: “Ognuno di noi ha posizioni e approcci diversi al tema Tav. Il gruppo è nato proprio perché abbiamo capito che per Chiomonte l’unica soluzione è andare oltre il Tav e guardare avanti per costruire un futuro diverso”.

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