PASSERELLE

Bufera sulla vamp della cultura

Ad Alessandria scoppia la polemica su Cristina Antoni, presidente di "Costruire Insieme", società comunale che invece di occuparsi di gestione del patrimonio artistico spende e spande in discutibili eventi "glamour" e promozioni "personali"

Una volta aperta, ogni porta può condurre in qualunque direzione, assicurava con indubitabile cognizione di causa la Marchesa de Pompadour. Bisogna saperle aprire, però, le porte. Anche quelle per nulla ostiche e spesso girevoli della politica e delle sue dependance. A Cristina Antoni, alacre e procace addetto stampa della Provincia di Alessandria con felici propensioni alla cultura e arrembanti scorribande nella moda, questa dote non pare proprio mancare. Perfettamente a suo agio e per nulla inosservata a Palazzo Ghilini fin dai tempi in cui lì regnava Fabrizio Palenzona, la bionda funzionaria non ha ma visto chiudersi una porta, attraversando a passo da sfilata (ne ha organizzate a decine)  i corridoi così come spoil system che, semmai, hanno riguardato altri. Con Rita Rossa presidente, i rossi velluti del piano nobile divennero cornice, anzi lochescion come dice chi di queste cose se ne intende, per un servizio fotografico: ovviamente con lei, la Antoni, protagonista. Qualcuno storse il naso, molti strabuzzarono gli occhi, nessuno diede seguito a un inevitabile accenno di polemica e timide osservazioni sull’opportunità.

Cambia colore la Provincia, arriva il centrodestra e quel ruolo da addetto stampa che potrebbe (o dovrebbe) essere da dietro le quinte continua a star stretto a Cristina, ma le porte continuano ad aprirsi. Sempre nella direzione giusta. Intanto i like alle sue foto su facebook mantengono livelli che se fossero preferenze non ce ne sarebbe per nessuno alle elezioni. Dopo quelle del 2016 quando in Comune arriva il sindaco leghista Gianfranco Cuttica, per la Antoni si apre – nella migliore delle tradizioni del sottogoverno con cui premiare capacità e fedeltà (anche se recente) – la porta di una partecipata, anzi per esser precisi dell’azienda speciale multiservizi, che si chiama Costruire Insieme. Gestione del patrimonio artistico e culturale del Comune, dialogo interculturale, promozione del territorio e altre di quelle cose di dicono tutto e niente, a seconda anche qui quale direzione di prenda dopo aver aperto la porta. Ma come altrettanto spesso accade, c’è chi apre pure i cassetti, magari gli stessi dove fino a poco tempo prima aveva riposto le sue robe, ma è la politica bellezza.

Poco meno di 8mila euro per rifare il logo della società, nientepopodimeno che 25mila euro per un cartonato del Quarto Stato di Pelizza da Volpedo, poco più di mille euro per un servizio fotografico, “devo continuare?” scrive l’ex assessore comunale del Pd Vittoria Oneto. Lo fa sullo stesso social dove scorrono le immagini glamour della presidente. “Sì continueremo nelle sedi opportune – annuncia la piddina dopo aver fatto le pulci alle spese della società al cui vertice c’è la Antoni - e chiederemo al sindaco se è così che intende spendere le poche risorse destinate alla cultura”.

Lei l’addetta stampa della Provincia, consorte del consigliere della Fondazione Crt Massimo Bianchi,  almeno per ora non ribatte, posta foto della sua vacanza in quel di Varigotti. Dove, rende edotti, si fanno pure “incontri vip” testimoniati dal selfie con il sindaco di Casale, nonché vicepresidente della Provincia, il Fratello d’Italia Federico Riboldi.

Un abito diverso per ogni shooting (per dire servizio fotografico), e un flute per brindare al tramonto sul mare alla faccia di chi ci vuol male. In fondo Madame de Pompadour, oltre a spiegare cosa succede dopo che si apre una porta, diceva anche che a migliorare la bellezza di una donna ci riesce solo lo champagne.

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