MUNICIPI

Un presidente Corsaro all'Anci

Dopo settimane di tensioni interne, il centrodestra trova l'accordo sul primo cittadino di Vercelli. Secondo la prassi consociativa sarà lui a guidare l'associazione piemontese dei Comuni. Polemiche sul ruolo ai vertici nazionali del parlamentare Pella

“Ditegli che se non riescono a trovare un candidato, ne presentiamo uno noi”. Non si sa se la frase, un po’ boutade un po’ bonaria minaccia, che una vecchia lenza del Pd ha suggerito ai vertici del suo partito da recapitare al centrodestra, abbia contribuito a far sbrogliare la matassa della candidatura alla presidenza di Anci Piemonte. Forse, ancor più, sarà valso il lavorìo cui non si sarebbe sottratto in questi giorni il governatore Alberto Cirio, a suo agio nel ruolo di pontiere stavolta per costruire passerelle sui pantani in cui era finito il suo partito e alleati vari. Comunque sia andata, alla fine il nome è uscito ed è quello del sindaco di Vercelli Andrea Corsaro. Sarà lui, primo cittadino per due mandati consecutivi dal 2004 e dopo la parentesi della piddina Laura Forte tornato a guidare la città dalla primavera scorsa, il successore di Alberto Avetta al vertice dell’associazione che conta circa ottocento Comuni piemontesi.

Altrettante sono le schede approntate dal direttore Marco Orlando per la votazione in programma lunedì, anche se molte resteranno sul tavolo: nell’ultima elezione, quella che portò il dem Avetta a succedere al dimissionario Andrea Ballarè, i votanti non arrivarono a duecento. Più che i numeri a preoccupare, fino a ieri, sono stati i nomi: una sarabanda quella che s’era scatenata nel centrodestra e in particolare in Forza Italia e zone limitrofe. Prima il duello a distanza tra Michele Pianetta, vicesindaco di Villanova Mondovì e Mauro Barisone, consigliere comunale di Vinovo. Vicinissimo all’ex ministro Enrico Costa il primo, sostenuto da una parte degli azzurri torinesi e non solo il secondo.

Non c’è voluto molto per capire che da quell’impasse si sarebbe usciti soltanto mettendo fuori gioco entrambi gli aspiranti. E così è stato. A quel punto si era prospettata l’ipotesi di portare al vertice regionale di Anci il presidente della Provincia di Alessandria, nonché sindaco di Cassine, Gianfranco Baldi. Su di lui sarebbe, però, piovuto il niet del segretario regionale della Lega Riccardo Molinari che, secondo voci raccolte tra gli azzurri, avrebbe posto una sorta di veto su qualunque nome di un forzista della sua provincia. Impensabile, quindi, ricorrere in extremis all’evergree e sempre disponibile Ugo Cavallera a discapito del quale si sarebbe aggiunta l’unica condizione posta dagli amministratori di area piddina, ovvero che il presidente di Anci sia un sindaco e non un semplice consigliere qual è attualmente nella sua Bosco Marengo l’ex vicepresidente e più volte assessore regionale di antica stirpe democristiana.

Passavano i giorni e quelli che restavano per trovare una soluzione erano ormai davvero pochi, tant’è che a un certo punto si è pure affacciata l’ipotesi di un intervento della Lega, rimasta per scelta alla finestra (ma pronta ad entrare dal portone di Ifel, la società di servizi di Anci Nazionale la cui presidenza è opzionata per il sindaco di Novara Alessandro Canelli), con la messa in campo del primo cittadino di Biella Claudio Corradino o, come auspicato da una parte del Carroccio, di quello di Omegna Paolo Marchioni.

Un gioco a incastri quello per il vertice regionale di Anci che precede e incrocia quello nazionale in rinnovo a novembre. Lì, nel ruolo che è stato per anni di Piero Fassino, sarà riconfermato il sindaco di Bari Antonio De Caro, del Pd, con al suo fianco ancora il deputato biellese di Forza Italia Roberto Pella. E se la spartingaia ha assegnato al centrosinistra la guida dell’Anci Lombardia e al centrodestra quella piemontese, proprio sul parlamentare azzurro vicario di De Caro non manca più di un arricciamento di naso da parte di alcuni esponenti e maggiorenti del suo stesso partito. Quel doppio ruolo di parlamentare che in virtù del suo ruolo in Anci è chiamato a partecipare alla Conferenza Stato-Regioni e a dare pareri su atti del Governo che poi dovrà votare in Parlamento, susciterebbe più di una perplessità.

Perplessità su questioni formali o mal di pancia correntizi? Pella sembra tenersi lontano da queste vicende, anche fisicamente: in questi giorni è a Doha, ai campionati del mondo di atletica dove ha presentato un progetto per le sport cities. Vicino, ormai troppo per tergiversare ancora, era l’appuntamento di lunedì. Il rischio di arrivare senza quella candidatura unica che per prassi ha sempre contrassegnato le elezioni del presidente di Anci e una diplomazia ai massimi vertici della Regione (che sarà rappresentata lunedì dal vicepresidente Fabio Carosso) hanno sciolto anche le ultime perplessità: sia pure informalmente, il nome di Corsaro ha ottenuto il via libera dal centrosinistra e da lunedì il sindaco di Vercelli sarà a capo dell’associazione dei Comuni piemontesi.   

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