LA NUOVA REGIONE

Prega per Mussolini, bufera sul portavoce dell'assessore

Scoppia la polemica attorno ad Andrea Lorusso, addetto stampa della leghista Caucino, responsabile di Welfare e Famiglia nella giunta regionale del Piemonte. Lei minaccia di querelare chi associa il suo nome al fascismo

Cura la comunicazione istituzionale di un assessore regionale della Lega e nel tempo libero inneggia al Duce. Scoppia la polemica attorno ad Andrea Lorusso, classe 1991, uno che si definisce “ragioniere di titolo e professione, giornalista per passione” e che Chiara Caucino, titolare delle deleghe a Welfare, Famiglia e Bambini, ha voluto accanto a sé per curare i propri rapporti con i media.

Scorrendo il profilo facebook di Lorusso ci si può imbattere in una lunga serie di foto con alcuni dei massimi leader leghisti, tra cui Matteo Salvini e Armando Siri, ma non passano inosservati anche alcuni suoi riferimenti più o meno espliciti al Duce come l’aforisma intitolato La donna deve obbedire, parole e pensieri di Benito Mussolini secondo il quale “nel nostro Stato essa (cioè la donna ndr) non deve contare”. In un’altra immagine del 2014 Lorusso è immortalato in ginocchio, mani giunte di fronte al busto di Mussolini, nella cripta del cimitero di San Cssiano a Predappio. Una preghiera per il capo del fascismo. C’è pure una foto con la nipote Alessandra, più volte parlamentare del centrodestra.

Sui social è già scoppiata la polemica e l’assessore Caucino ha minacciato di querele chi “collega la mia immagine a una visione fascista del mondo”. Le risponde, tra gli altri, Ludovica Cioria, segretaria dei Giovani democratici: “Assessora, non deve offendersi con noi, deve offendersi per le affermazioni del suo addetto stampa e prenderne immediatamente e pubblicamente le distanze, come assessore, come donna, come politica. Non c'è molto da girarci attorno”.

In un breve profilo pubblicato sulla testata Pugliain.it, Lorusso afferma: “Scrivo perché avere un’opinione e farla conoscere: è terapeutico contro la superficialità imperante”.

Sulla questione interviene il presidente della Regione Alberto Cirio: “Domani verificherò direttamente la situazione, non conosco Andrea Lorusso perché il rapporto tra gli assessori e il proprio staff è di carattere esclusivamente personale e fiduciario – afferma il governatore –. Ma è evidente che posizioni e parole di questo tipo sono inaccettabili”.

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