ANTISFASCISMO

Un anno fa la "storica" piazza Sì Tav

Giachino, promotore con le madamin della mobilitazione a sostegno della Torino-Lione lancia i festeggiamenti per il compleanno della prima manifestazione. Un convegno con bicchierata mentre le vestali del supertreno imbracceranno le ramazze

Ci sono date che non si dimenticano. Da un anno nel calendario di Mino Giachino quella del 10 novembre ha preso il posto del suo compleanno: la nascita, in poche ore di fiumana, in pochi giorni di preparazione, di quella piazza Castello rigonfia di persone per dire sì alla Tav, per l’ex parlamentare di Forza Italia che la pensò e la costruì con l’entusiasmo dell’artigiano è diventata una sorta di 4 novembre.

La battaglia del Piave con cui fermare il nemico dell’Alta Velocità, tra legittimo orgoglio e veniale reducismo, ha il suo primo anniversario. Non più sul luogo dove si radunò la Torino (e il Piemonte) allarmato dalla decrescita felice e preoccupato da un freno allo sviluppo, ma agli Artigianelli di via Palestro domenica si commemorerà quella giornata di esattamente un anno fa quando “si lanciò un messaggio forte alla politica e ci fu la svolta che impedì la sciagura del blocco della Tav”, come ricorda colui che da quello stesso giorno si ritrovò ad essere anche il MadaMino.

Appellativo che Giachino non ha mai apprezzato, ma che gli toccò per quella condivisione dell’iniziativa con le sette madamine, suffragette dell’Alta Velocità con le quali il rapporto non è mai stato idilliaco e le reciproche gelosie per primazie e partecipazioni alla ribalta mediatica non sono mai finite. E non finiranno neppure nel giorno del ricordo.

Mentre l’ex sottosegretario del secondo governi Berlusconi discuterà di sviluppo con il professor Francesco Forte, riaccendendo la memoria sulla piazza che molti accostarono azzardatamente con la marcia dei quarantamila del 14 ottobre 1980 (del cui organizzatore, Luigi Arisio, Giachino leggerà una lettera), in un’altra parte della città le madamin (o una parte del gruppo originario) parteciperà alla pulizia dei portici.

Lui, il Madamino, non commenta questa ennesima distanza, ma si capisce che in fondo non gli dispiace per nulla avere per sé il giorno che ricorda quello dove sul palco le sette signore lo misero un po’ in ombra. Una rivincita. Come quella di avere un anno dopo – raccontato nel libro che ha scritto e titolato senza risparmio di enfasi La forza della piazza ha salvato la Tav e il futuro – insieme all’assessore regionale Roberto Rosso anche il coordinatore di Forza Italia Paolo Zangrillo. Il numero uno degli azzurri piemontesi quando Giachino gli propose di aderire alla manifestazione non si entusiasmò affatto, preferendo replicare con una piazza in miniatura un paio di settimane dopo.

Un anno dopo, con nel mezzo la fallita avventura politica alle regionali in una lista che richiamava lo slogan che aveva riempito la piazza, il Madamino senza le madamine commemora quella battaglia. Con l’orgoglio di chi ha vinto e il sentimento del reduce.

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