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Province contro la Regione: "Nel Bilancio tagliati i fondi"

Nell'Assestamento non risulta assegnato il milione e 720mila euro previsto dal previsionale. Inoltre, rispetto all'anno precedente le risorse scendono di quasi 300mila euro. "Così è impossibile far fronte persino alle spese già sostenute". Emendamento del Pd Avetta

Centrodestra scalciato dal cavallo di battaglia del suo azionista di maggioranza. La Lega ha sempre difeso e sostenuto – anche in un durissimo dibattito con l’allora alleato di governo grillino – le Province, ma adesso in Piemonte sono proprio questi enti, sei su sette in mano al centrodestra, a criticare duramente la Regione puntando il dito contro l’assestamento di bilancio.

Eloquente la lettera inviata da Federico Binatti, presidente della Provincia di Novara al Consiglio delle autonomie locali e all’Unione Province Piemontesi in cui oltre a ricordare “la condizione di assoluta emergenza finanziaria” degli enti piemontesi, l’esponente di Fratelli d’Italia e sindaco di Trecate accende il faro su quella che non si sa se sia una sbadataggine o una meditata decisione: nell’assestamento non sono stati definiti i fondi per le attività che le Province svolgono su delega della Regione. “Un documento che non contenga chiari riferimenti alle fonti destinate a finanziare le attività che la Regione ha assegnato alle Province non si può valutare con favore”, scrive Binatti criticando l’azione della giunta di Alberto Cirio sulla questione. E non è il solo.

È lo stesso Consiglio delle autonomie locali, organo di consultazione tra gli enti e la Regione, presieduto dal leghista biellese Davide Crivella nel parere inviato al governatore Cirio e al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia a porre in evidenza “il mancato stanziamento, nella manovra di assestamento, dei fondi per interventi relativi alle funzioni conferite alle Province e alla Città Metropolitana, che comporta la mancata copertura delle spese che gli enti sostengono, con proprie risorse, per le funzioni di interesse regionale”.

Un rilievo che suona come un allarme: senza quei soldi le Province con quali altre risorse pagheranno i lavori fatti per conto della Regione? La già fragile situazione finanziari dei cosiddetti enti di area vasta lasciati da anni nel limbo tra una riforma mancata che avrebbe dovuto cancellarli e un’esistenza sempre più difficile, è destinata ad acuirsi con quella voce che manca nell’assestamento di bilancio della Regione?

Sulla questione interviene anche Anci Piemonte, guidata da poche settimane dal sindaco di Vercelli Andrea Corsaro, pure lui di centrodestra. “A fronte di interventi migliorativi della capacità di spesa degli enti locali si rileva – scrive l’associazione dei Comuni piemontesi – come contrariamente a quanto riconosciuto lo scorso anno, la manovra di assestamento non preveda stanziamenti per le funzioni svolte dalle Province e dalla Città Metropolitana”.

Insomma, è un coro quello da cui arriva l’allarme e la richiesta di colmare quella, a dir poco strana, lacuna nel documento che rivede e modifica il bilancio preventivo lasciato dalla precedente amministrazione. Ma cosa è successo alla voce Province? “Cosa sia successo è difficile dirlo e spetta spiegarlo alla maggioranza, che quando stava all’opposizione non perdeva occasione per denunciare la situazione di quelle Province di cui adesso sembra essersi dimenticata” dice il consigliere regionale del Pd, presidente dell’Anci piemontese fino a poche settimane fa, Alberto Avetta autore di un emendamento che prevede l’aumento di un milione della cifra destinata alle Province.

Già, ma un milione in più rispetto a quanto, visto che gli stessi enti e altri organismi di rappresentanza denunciano l’assenza di quella voce nell’assestamento? “Noi sappiamo che nell’esercizio 2018 era stato messo un milione in bilancio preventivo raddoppiato poi in assestamento. Nel preventivo 2019 la cifra è stata portata a un milione e 720mila euro”. La logica vorrebbe che quella cifra preventivata dalla Giunta di centrosinistra sia rimasta, magari ancora nel gran calderone del bilancio senza stranamente essere stata di fatto assegnata con una delibera di riparto. In caso contrario significherebbe che sarebbe stata cancellata, ipotesi azzardata e pressoché inverosimile per le conseguenze che avrebbe sulle casse delle Province.

Resta il fatto che se la cifra messa in preventivo dalla precedente amministrazione, contrariamente a quanto avvenuto per il 2018, non venisse ritoccata al rialzo, quest’anno le Province si vedrebbero tagliati complessivamente rispetto all’anno precedente 280mila euro. Non certo una bella prospettiva per chi da anni deve fare i salti mortali e magari ridurre pure gli spazzaneve così come il catrame per tappare le buche. Forse non è un caso che in queste ore a Palazzo Lascaris si rincorra la voce di un emendamento, probabilmente di un esponente di Forza Italia. Per tappare un’altra buca.

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