Terrorismo: Galmozzi, è storia finita, ognuno piange i suoi

"La storia è finita. E' andata così, ognuno piange i suoi". Risponde così Enrico Galmozzi, uno dei fondatori di Prima Linea, a Potito Perruggini, nipote di una delle vittime della lotta armata: il brigadiere Giuseppe Ciotta ucciso a Torino nel 1977. Il botta e risposta ieri sera al circolo Arci "La Poderosa", dove Galmozzi ha presentato il suo libro. "Voglio sapere - incalza Perruggini - chi le ha indicato mio zio come vittima sacrificale? Chi le ha detto di sparargli?". "Non c'è nessun mandante - è la risposta -. Prima Linea era un'organizzazione con un suo livello armato. Ci sono stati i processi e le condanne. E' tutto chiaro". Per l'omicidio dell'agente Ciotta e del militante del Msi Enrico Pedenovi (1976), Galmozzi ha scontato 11 anni di carcere. "Una volta - commenta ancora l'ex di Prima Linea - si sparava. Ora la storia è finita. L'unica è farsene una ragione".

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