POLITICA & LAVORO

Embraco, "basta prese in giro"

Lavoratori in presidio davanti alla sede della Regione Piemonte. Da dicembre senza stipendio e tredicesima. Cirio fa la voce grossa con il governo: "A giugno finirà anche la cassa integrazione, sulla pelle delle persone non si scherza" - VIDEO

“La questione Embraco è ancora aperta. Ho incontrato i lavoratori non soltanto per dire che la Regione c’è e non lascia solo nessun lavoratore che perde il proprio posto di lavoro, ma perché è ora di finirla con le prese in giro del Piemonte da parte di imprenditori che vengono da lontano, prendono i contributi pubblici, danno il miraggio di creare posti di lavoro e poi prendono il giro le persone”. Batte i pugni il presidente della Regione Alberto Cirio, dopo l’incontro con una delegazione di lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri, in presidio davanti alla sede della Giunta in piazza Castello. Erano circa 200 (dei 407 complessivi) gli addetti dello stabilimento, oggi di proprietà della Ventures.

“Anche il governo non deve lasciare sole queste persone. Sono saltate le tredicesime e gli stipendi di dicembre, la cassa integrazione finirà a giugno e il ministero deve ancora dire se il soggetto individuato ha un piano industriale serio. Non è più accettabile. Con la pelle delle persone non si scherza” ha sottolineato Cirio. “Non c’è più tempo da perdere, il ministero deve agire in mondo incisivo, convocando quanto prima un tavolo a Roma in cui sia presente Invitalia e la Whirlpool o una sua rappresentanza per definire la strada per tutelare i lavoratori”, aggiunge l’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino. “È stato un incontro positivo perché stiamo strutturando con la Regione un piano consistente per risolvere una vertenza sempre più complicata. A giugno si rischia un disastro non solo economico”, osserva Vito Benevento della segreteria Uilm Torino a nome dei tre sindacati metalmeccanici.

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