SCIURA PADRUNA

Mattioli pronta alla sfida

Raccolte le firme necessarie alla candidatura, l'imprenditrice torinese tesse la rete per conquistare il vertice di Confindustria. Probabile duello con il lombardo Bonomi. Cena infruttuosa con il presidente di Cuneo Gola. I "consigli" di Salza

Nuovi e vecchi saggi lungo la strada di Licia Mattioli verso la difficile ma nient’affatto impossibile elezione alla presidenza di Confindustria. Ai primi, la terna che forma la commissione di designazione, tocca gestire la delicata fase delle autocandidature e sondare il sistema confindustriale per arrivare possibilmente a un nome condiviso o, comunque, a una assai probabile coppia per il duello che per prassi deve avvenire prima del voto ufficiale del 26 marzo.

Tra i secondi c’è sicuramente Enrico Salza, con il quale ieri nel corso della manifestazione alle Ogr per i 110 anni di Confindustria, la signora dei gioielli si è intrattenuta in un lungo e riservato colloquio. All’ex banchiere non mancano certo i consigli da fornire pescando nelle innumerevoli regie di altrettante operazioni curate dal vecchio leone della finanza, tra cui figura anche l’elezione proprio al vertice di viale Astronomia nel 1980 di Vittorio Merloni.

Incontri pubblici e riservati nell’agenda di Mattioli, sempre più indicata come protagonista della corsa a due con Carlo Bonomi. Il nome del presidente di Assolombarda dev’essere stato evocato più volte nel corso della cena che una decina di giorni fa ha visto attovagliati a Torino la candidata e Mauro Gola presidente di Confindustria Cuneo.

C’è chi in quell’incontro aveva visto il tentativo del numero uno degli industriali della Granda di provare a sondare, per conto di Bonomi di cui è dichiarato sostenitore, Mattioli e verificare la sua reazione a un’ipotesi di farsi da parte nella contesa. Ma non è affatto inverosimile che la battagliera attuale vice di Vincenzo Boccia abbia cambiato schema cercando di portare Gola dalla sua. Finita la cena, nessuno si è spostato dalle proprie posizioni. Cuneo resta un’enclave lombarda in un Piemonte che fino ad oggi a livello territoriale non ha visto altre posizioni dichiaratamente a favore di Bonomi e, quindi, spine nel fianco di colei che ambisce ad essere la seconda donna, dopo Emma Marcegaglia, a sedersi sulla poltrona di presidente nella storia di Confindustria.

C’è, tuttavia, sempre in Piemonte sia pure con un ruolo nazionale chi ha già espresso il suo endorsement verso il numero uno di Assolombarda: è il vicepresidente di Piccola Industria Carlo Robiglio. Il suo schierarsi a favore di Bonomi ha suscitato qualche sorpresa per via della sua vicinanza a Boccia, a sua volta dato tra i supporter di Mattioli, ma c’è chi spiega la posizione dell’imprenditore novarese non solo con la stretta amicizia con Bonomi, ma anche con una strategia sposata da una parte degli imprenditori piemontesi e tesa ad evitare di rimanere in qualche modo oggetto dello spoils system nel caso di una mancata vittoria di Mattioli.

Lei, ieri, ha giocato una mano importante della partita in casa. Quali carte abbia calato, tra abbracci e strette di mano, impossibile saperlo, ma non difficile immaginarlo. La sua azione sul fronte internazionale, delega che ha svolto con dinamismo e impegno, le ha fatto conquistare molti apprezzamenti soprattutto dalle grandi aziende (le più proiettate verso i mercati esteri), buona parte delle quali sarebbe però orientata a puntare sul presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini, a sua volta rafforzato nella funzione anti-Bonomi dal passo di lato fatto dal numero uno di Federlegno Emanuele Orsini, dopo quello del veneto Andrea Illy dato nella prima rosa di aspiranti.

Una corsa a tre che dovrà ridursi a due. Per questo, dopo il 5 febbraio, data in cui scadranno i termini per la presentazione delle autocandidature, molto probabilmente Mattioli e Pasini, se quest’ultimo riuscirà ad avere le firme necessarie di sostegno pari mino al 10% dei componenti del consiglio generale che è composto da 180 membri (obiettivo già ampiamente raggiunto dalla torinese), dovranno cercare e trovare un accordo su chi tra i due correrà contro Bonomi, magari chiedendo anche aiuto a Illy, e il 12 marzo presenterà il proprio programma.

Proprio la lontananza dall’ottenere le 18 firme da parte di Pasini sembra contribuire a confermare lo scenario di un testa a testa tra Lombardia e Piemonte, intendo con questo solo il territorio dei due candidati, giacché come si è visto le incursioni del presidente di Assolombarda oltre Ticino non sono mancate e, soprattutto, perché la partita si gioca su uno scacchiere assai più ampio e non solo geografico.

Certo, contano le dichiarazioni di intenti, come quelle a favore di Mattioli da parte oltre che di quasi tutto il Piemonte, della Liguria, parte della Toscana, della Val d’Aosta e fette del Veneto dove pure Bonomi è forte. E conta, sia pure indirettamente, quella profonda conoscenza e, si dice, riconoscenza della macchina di viale Astronomia da parte della vice di Boccia. Tra coloro che tifano per lei ha, oltre al presidente di Confindustria Piemonte Fabio Ravanelli che le ha riservato un plateale appoggio, parrebbe avere anche il numero uno di Federmeccanica il torinese Alberto Dal Poz.

Con un programma che, come quello che si annuncia per Bonomi, sarà improntato a una certa discontinuità per adeguare il sistema confindustriale ai tempi e ai rapidi cambiamenti, Mattioli resta rispetto all’avversario meno di rottura rispetto all’attuale governo dell’associazione.

Un aspetto, questo, che sembra essere apprezzato dalle grandi aziende di Stato: da Leonardo ad Eni, passando per Enel e altre partecipate. I vertici sono dati molto vicini all’imprenditrice arrivata in viale Astronomia con Giorgio Squinzi e riconfermata da Boccia, dopo aver guidato l’Unione Industriale di Torino.

“Ricordiamoci che Confindustria nasce a Torino, luogo simbolico. La prima cosa – ha detto ieri alle Ogr – è fare squadra, noi italiani siamo bravissimi se facciamo squadra non ci batte nessuno". A lei, molto probabilmente, toccherà cercare di battere Bonomi. E chissà che, in questo, non le torni utile anche qualche consiglio del saggio Salza.

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