ECONOMIA DOMESTICA

La Regione punta sulla logistica

La giunta ha deliberato oggi l’ingresso nella fondazione Slala. Il governatore Cirio risponde così alle critiche del Pd: "Pensi piuttosto alla ministra del suo partito che invece penalizza il Piemonte". A breve entrerà pure la Liguria

La Regione entra in Slala, la fondazione con sede ad Alessandria che si occupa di logistica e mobilità che in passato è stata più volte sull’orlo della chiusura e che, invece, con l’attuale gestione ha impresso una svolta significativa affermandosi come soggetto in grado di mettere in relazioni enti locali, operatori portuali e della logistica, sviluppando progetti soprattutto per l’area piemontese del retroporto di Genova.

La giunta ha deliberato oggi l’ingresso nella fondazione presieduta da Cesare Rossini con la quota di partecipazione di 6mila euro – cifra minima fissata per gli enti maggiori – entrando così a far parte del già nutrito elenco dove, tra gli altri, figurano la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, quella di Asti, le Camere di Commercio della Riviera Ligure, di Asti e Alessandria, le Province di Alessandria e Savona, l’Unione Industriale di Asti, oltre a una serie di Comuni. Alla decisione assunta dal governatore Alberto Cirio, seguirà a breve quella del suo omologo ligure Giovanni Toti che ha già manifestato interesse all’ingresso, così come l’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona) presieduta da Paolo Emilio Signorini.

“La logistica è uno degli asset principali e con le potenzialità di maggior sviluppo per il Piemonte” osserva Cirio motivando la scelta di entrare in Slala, ritenuta “un soggetto molto importante per il lavoro sinergico necessario in questo settore”. Ma la decisione formalizzata oggi in giunta, per il governatore è anche la risposta concreta “alle critiche mosse da alcuni esponenti del Partito Democratico” sulle politiche della Regione sul fronte della logistica. Evidente il riferimento al capogruppo dem Domenico Ravetti che nei giorni scorsi aveva attaccato l’immobilismo dell’attuale maggioranza, cogliendo lo spunto dalla notizia del nuovo collegamento ferroviario per il trasporto di container dal porto di Genova all’area logistica di Piacenza. “Ravetti pensi, piuttosto alla ministra delle Infrastrutture, del suo partito, che invece tira la volata a Piacenza, guarda caso proprio il suo collegio”, la secca replica di Cirio riferendosi alle ultime decisioni di Paola De Micheli.

Per il presidente della Regione Piemonte e l’assessore alle Infrastrutture Marco Gabusi "la logistica è il futuro del Piemonte. Un settore che passa attraverso la realizzazione della Tav e del Terzo Valico. E se per la Tav il retroporto naturale è rappresentato da Susa e dalla provincia di Torino, per il sistema portuale ligure lo è il Sud Piemonte con la provincia di Alessandria come punto di riferimento principale".

Rimarcata anche la differenza con lascelta della passata amministrazione di centrosinistra, "che aveva deciso di uscire dalla fondazione, e che la giunta attuale ha invece assunto per ribadire la centralità di questo settore per il nostro territorio e poter partecipare attivamente, come Regione, alla tutela del progetto che punta a rendere Alessandria retroporto di Genova.

“L’ingresso della Regione non può che rafforzare Slala e il suo ruolo, di fronte a sfide importanti e altrettanto importanti opportunità sotto il profilo economico e occupazionale”, osserva il presidente Rossini. E proprio di questi giorni l’istituzione di uno steering committee, un tavolo di regia, in relazione alle attività di progettazione del nuovo centro merci ferroviario di Alessandria smistamento, per il quale sono stati stanziati due milioni di euro nell’ambito del decreto Genova, cui Slala è chiamata a fare parte. “Il nostro compito è quello di interloquire con l’Autorità Portuale e favorire lo sviluppo delle aree e dei servizi di logistica”, spiega Rossini.

Il presidente di Slala  smonta anche le polemiche su una rivalità con Piacenza: “Se il porto di Genova crescerà anche solo di tre milioni di contenitori annui, ci sarà lavoro per tutta la logistica piemontese e anche per Piacenza che già opera con l’altro porto ligure, quello di La Spezia”. Per il presidente della fondazione che da oggi annovera tra i partecipanti anche la Regione Piemonte cui tra poco di aggiungerà la Liguria, rinsaldando l’asse fortemente voluto dai due governatori, “per crescere il porto di Genova ha bisogno di un retroporto che, naturalmente, è situato in Piemonte che ha le potenzialità da offrire, senza cadere in campanilismi”.