EMERGENZA SANITARIA

"Pronti a chiudere il Piemonte"

Cirio conferma l'intenzione di seguire la Lombardia nel blocco generale delle attività commerciali e produttive. In giornata si esprimeranno l'Unità di crisi e il Comitato scientifico regionale, poi la decisione finale spetterà al Governo

Il Piemonte è pronto a chiudere per l’emergenza Coronavirus. Lo ha ribadito ancora una volta il governatore Alberto Cirio, questa mattina ai microfoni di Radio 24. “Se il governo deciderà che la Lombardia farà questo passo – ha affermato – credo che anche il Piemonte dovrà in qualche modo essere compreso”. Per il presidente le parole del collega lombardo Attilio Fontana, a capo di una regione “che rappresenta il 50% del Pil dell’Italia” vanno attentamente valutate: “Credo che a questa riflessione vada prestata grandissima attenzione. È per questo che l’ho sottoposta all’Unità di crisi e al Comitato scientifico regionale, per avere già oggi un parere da trasmettere al governo”.

L’ipotesi è quella di una serrata generale. “È necessario – ha  aggiunto Cirio – capire cosa vuol dire fermare tutto. Negozi, bar e ristoranti stanno già chiudendo di loro iniziativa. Il problema è fermare le fabbriche e credo che le autorità nazionali competenti debbano fare una valutazione di merito. La Lombardia è la prima regione d’Italia per capacità e qualità produttiva in termini sanitari e ha avuto la sciagura di vivere prima di tutti noi questa epidemia. Se dalla Lombardia, in modo qualificato, arriva questo monito, penso che sarebbe da irresponsabili non verificarlo e, quanto meno, non sottoporlo all'Istituto superiore della Sanità e al ministero”.

Una scelta in qualche modo obbligata dall’evoluzione del contagio. Il governatore ha spiegato che “dai nostri dati epidemiologici risulta che il Piemonte è 7-8 giorni indietro rispetto a quanto accaduto in Lombardia. Con il problema che noi abbiamo una popolazione più anziana. L’incidenza dei ricoveri in terapia intensiva è di 15 casi su 100 rispetto agli 8 o 10 della media nazionale. Significa che stiamo correndo più forte nella stessa direzione di una regione che ha vissuto prima di noi questa esperienza”. Oggi è in programma una nuova riunione in conference call della Conferenza Stato-Regioni:  in quella sede Cirio proporrà “che gli studi trasmessi dalla Lombardia e dal Piemonte vengano valutati dal Governo e dall’Istituto Superiore di Sanità e si facciano riflessioni tecnico-scientifiche sulla direzione in cui si sta andando. Il governo con urgenza deve porsi questo tema. Il Governo ha il dovere di prendere, con i tecnici del Comitato scientifico nazionale, le relazioni di Lombardia e Piemonte e valutarle con grande attenzione”. E poi decidere.

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