GRANA PADANA

La Lega sospende Casolati, caccia agli altri "furbetti"

Per evitare lo stillicidio il partito di Salvini avvia un'indagine interna: chi ha percepito bonus sotto qualsiasi forma lo dichiari. Probabilmente la stessa verifica verrà fatta dagli uffici della Regione e da Finpiemonte. La senatrice assicura: "Già restituito tutto"

Come da copione, anche la senatrice della Lega Marzia Casolati solo adesso spiega di aver restituito tempo addietro il bonus, nel suo caso quello della Regione da 1.500 euro ottenuto dopo averlo ovviamente richiesto. Come i due consiglieri regionali del suo partito Matteo Gagliasso e Claudio Leone e quello del Pd Diego Sarno, pure lei ha aspettato che il suo nome saltasse fuori (rivelato dallo Spiffero) per dire quel che avrebbe potuto e forse dovuto dire prima. Tanto più visti i precedenti del bonus erogato dall’Inps che risalgono ormai a un po’ di giorni addietro.

Nell’attesa che i politici pentiti mostrino, pur non essendo tenuti a farlo, i bonifici fatti all’Inps e nel caso della senatrice a Finpiemonte che ha erogato i fondi per conto della Regione, la Lega ha applicato alla Casolati la stessa sanzione, quella della sospenzione, che ha colpito in precedenza i due deputati Andrea Dara ed Elena Murelli così come i due consiglieri regionali Gagliasso e Leone.

"Dopo aver ascoltato e verificato la posizione, come per i precedenti casi, è stato preso il provvedimento della sospensione per la senatrice Casolati – scrive in una nota il capogruppo al Senato, Massimiliano Romeo - Anche se non è stato commesso alcun illecito - precisa il presidente dei senatori leghisti - e il contributo è stato già da tempo completamente restituito, non è opportuno che parlamentari accedano a questo tipo di sussidio. Il provvedimento è stato già accettato e condiviso dalla diretta interessata". A questo punto, anzitutto per evitare lo stillicidio quotidiano di nuovi esponenti presi con le mani nella marmellata dei contributi, pare che nella Lega sia partita un’indagine interna volta a stanare eventuali altri furbetti finora rimasti ben coperti nella speranza che, passata la buriana, di farla franca. In attesa di notizie dall'Inps gli uffici della Regione potrebbero svolgere accertamenti sui propri fondi, prima che qualche consigliere di opposizione chieda l'accesso agli atti.

Di “linea dura applicata anche in questa circostanza” parla il segretario regionale, nonché capogruppo a Montecitorio, Riccardo Molinari il quale era intervenuto con analogo provvedimento quando vennero scoperti i due furbetti del bonus tra i banchi del suo partito a Palazzo Lascaris. Una sanzione che certo non è quell’espulsione di cui, non appena si era diffusa la notizia di alcuni parlamentari beneficiari del 600 euro aveva parlato Matteo Salvini, salvo poi innestare la marcia indietro quando saltarono fuori i due deputati del suo partito. Non i soli eletti della Lega ad aver colto l’occasione del bonus, dell’Inps così come della Regione.

Nessuno, però, che neppure quando si diffuse la notizia dichiarò pubblicamente di aver chiesto e ricevuto l’aiuto per professionisti e imprenditori danneggiati dal lockdown. Nessuno, pur se tutti spiegano di aver restituiti prima quei soldi, che fino ad oggi abbia mostrato le carte, con le date.