Coronavirus: Asl Asti querela infermiere, criticò gestione

Un infermiere dell'ospedale di Asti, che aveva denunciato le condizioni di lavoro pericolose e inadeguate durante il periodo di picco epidermico da coronavirus, è stato querelato dell'Asl locale e finirà a processo per diffamazione aggravata. "È in corso un'azione legale nei miei confronti" dice lo stesso infermiere Gabriele Montana, che e' anche il segretario provinciale di Asti del Nursind, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dal sindacato per raccontare l'accaduto, insieme ai suoi legali e ai rappresentanti regionali e nazionali del sindacato delle professioni infermieristiche. "Insolito vedere il vertice di un'azienda sanitaria decidere di querelare un sindacalista per un fatto comune alle consuetudini delle dinamiche e alle controversie delle relazioni sindacali, per una questione tra l'altro abbastanza marginale rispetto alle evidenti e gravi criticità denunciate nei mesi vissuti da noi infermieri a causa dell'emergenza covid-19", commenta il segretario regionale del Nursind Piemonte, Francesco Coppolella. "Gabriele era stato intervistato ad aprile da Report, per strana coincidenza oggi si ritrova indagato", aggiunge l'avvocato Olindo Cazzolla del foro di Roma. "Si tratta di una vicenda che dà spunti di riflessioni forti - sostiene l'avvocato Elena Toppino del Foro di Asti - poiché il diritto di critica è garantito dalla costituzione e si concretizza nell'esprimere giudizi, opinioni, di interpretare fatti. E il diritto di critica in sede sindacali deve essere garantito". "È pazzesco - conclude Coppolella - una ferita per cui faremo fronte comune, perché Gabriele faceva interessi degli operatori e dei cittadini".

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