EMERGENZA SANITARIA

Arriva Raviolo e si liberano i letti 

Il capo della maxiemergenza nominato commissario all’Aso di Alessandria. Trasferimenti di pazienti in altri ospedali, ma anche una strana chiusura e sanificazione di due reparti. Il Dg Centini “sotto tutela”. Rumors su possibili dimissioni ai vertici dell’Aso

Perché commissariare l’Aso di Alessandria per la gestione dell’emergenza Covid e, soprattutto, perché inviare a svolgere quel ruolo nientemeno che il capo della Maxiemergenza regionale 118, nonché responsabile della sala operativa dell’Unità di Crisi, Mario Raviolo? “In questi momenti d’emergenza è fondamentale che un ospedale ad alta complessità come quello di Alessandria venga messo nelle condizioni di operare al meglio delle sue possibilità, garantendo quelle prestazioni di vitale importanza che non sono possibili nei presidi minori”. Questa la motivazione data dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi, appena varata in giunta la delibera di nomina di Raviolo e del suo vice, Gianluca Ghisleri responsabile del Dea di Asti e con una lunga esperienza nel servizio 118 fin dalla sua istituzione in Piemonte. Due “operativi”, uomini da prima linea, i medici chiamati addirittura di domenica ad andare ad occuparsi di un ospedale dove, evidentemente, le cose che non funzionano come dovrebbero sono più di una. 

Al netto della tempestiva (forse fin troppo, avendo preceduto lo stesso annuncio della Regione) dichiarazione del direttore generale Giacomo Centini con cui ringrazia l’assessore per l’aiuto fornito (per fare cose che avrebbe dovuto fare lui con il suo staff) e delle parole dell’assessore circa il lavoro “in stretta sinergia” del commissario (e del suo vicario) con il direttore generale, è lecito chiedersi perché questa decisione arrivi quando la situazione dei posti letto è ancora critica, ma non certo come giorni addietro quando l’affidamento ad altri della gestione sarebbe apparsa se non più motivata, certamente più tempestiva.

Tempestiva, come si è imparato a conoscere il capo della Maxiemergenza, è stato l’intervento di Raviolo pochissime ore dopo la sua investitura. L’uomo che quando al San Luigi si profilava lo scenario di non avere più posti mondò una squadra in piena notte a piazzare decine di letti nella chiesa dell’ospedale, già oggi mentre in giunta si approvava la delibera aveva già liberato 21 letti nel nosocomio alessandrino, trasferito 4 pazienti negativi al Covid in altri ospedali della provincia, dove ha pure collocato una decina di pazienti, tra Tortona, Acqui Terme, Ovada e nella clinica privata Salus. Raviolo ha pure trovato il posto nei reparti per 9 malati che aspettavano in Pronto Soccorso.

Dall’inizio della seconda ondata le richieste di liberare letti, per consentire all’ospedale di continuare a fornire prestazioni e interventi di eccellenza, si erano fatte pressanti. Lecito e doveroso chiedersi, perché questo non era stato fatto dai vertici dell’azienda. Ma tra le tante domande ce n’è una che potrebbe rivelare ulteriori ragioni dell’invio in tutta fretta del Mister Wolf dell’emergenza sanitaria in Piemonte. Perché, appena presa in mano la situazione Raviolo ha chiuso e sanificato i reparti di Urologia e Geriatria, trasferendo in altri locali i degenti?

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