LOTTA AL COVID

Arriva Moderna, ma ora slitta la vaccinazione degli anziani

Oggi in Piemonte 4.800 dosi: saranno utilizzate ancora per la fase uno. Il limite dei 55 anni imposto da Aifa impedisce l'uso di AstraZeneca per gli over 80. Venesia (Fimmg): "Vanificata la disponibilità dei medici di famiglia". Oggi nuovo incontro con Arcuri

“Eravamo pronti a scendere in campo, avevamo fatto il primo accordo a livello nazionale, adesso è tutto inutile”. Nelle parole sconsolate di Roberto Venesia , medico di medicina generale e segretario regionale della Fimmg, c’è quella che se, tra ritardi e tagli delle forniture, ancora non è una Caporetto della campagna vaccinale, difficile non definirla un 8 Settembre, con Regioni allo sbando e piani vaccinali da buttare nel cestino. 

L’esercito degli oltre tremila medici di famiglia piemontesi pronto a mobilitarsi per immunizzare gli oltre 400mila ultraottantenni e poi le altre fasce della terza età, rimarrà fermo. La raccomandazione arrivata dall’Aifa, su indicazione del Comitato tecnico scientifico, circa l’uso del vaccino prodotto da AstraZeneca da limitare fino ai 55 anni di età, “ci priva, almeno per ora, della possibilità di dare quell’apporto stabilito nell’accordo con la Regione”, spiega ancora il segretario della Fimmg. Le basse temperature e altri aspetti della manipolazione del prodotto della Pfizer, l’unico usato fino ad oggi, tagliano fuori i mutualisti così come i farmacisti da quella fase due che, al momento, nessuno sa quando partirà in Piemonte. Le stesse prime 4.800 dosi del farmaco di Moderna in arrivo oggi non andranno, come previsto inizialmente, a una sia pure limitata parte della popolazione anziana. “Vengono destinate ancora alla prima fase, quella che comprende operatori sanitari, ospiti e personale delle Rsa”, spiega Antonio Rinaudo, l’ex magistrato incaricato di coordinare la campagna vaccinale. “È inutile fare il Vaccine day – dice riferendosi all’annunciato, poi rinviato e ora di fatto cancellato evento che avrebbe dovuto segnare l’avvio dell’immunizzazione della popolazione anziana – quando non abbiamo ancora la contezza precisa della situazione. Non creiamo false aspettative”. Già bastano e avanzano le false partenze.

Il problema aperto dalla raccomandazione dell’Aifa, che non è stata fatta peraltro dall’Ema l’agenzia europea che ha solo fissato l’età minima a 18 anni senza stabilire un limite in alto, appare ad oggi di non facile soluzione. Tant’è che oggi le Regioni torneranno a confrontarsi con il commissario nazionale Domenico Arcuri e i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia, proseguendo di fatto la riunione a distanza di sabato mattina quando ancora il via libera con il limite già citato non era ancora arrivato. Proprio Arcuri ieri in serata ha di fatto anticipato, in parte, quel che dirà oggi ai governatori e agli assessori alla Sanità. Esclusa, ad oggi, la possibilità di usare il vaccino AstraZeneca per gli over 55, si tratterà di rivoluzionare i piani, individuando altre categorie da immunizzare con questo farmaco. L’ipotesi è quella di coinvolgere le categorie maggiormente a rischio e dunque, il personale scolastico, gli autisti dei mezzi pubblici, ma anche la popolazione carceraria. Sempre tenuto conto il limite di età.

Intanto, ancora una volta, ogni Regione sembra andare per conto suo. Lazio e Valle d’Aosta annunciano l’avvio della vaccinazione degli ultraottantenni dall’8 febbraio, la Liguria una settimana dopo. E il Piemonte? Se AstraZeneca è escluso e Moderna, per il momento, andrà a completare la fase uno, peraltro già molto avanti, ad oggi non resterebbe che ricorrere al prodotto di Pfizer, ma questo comporta un radicale cambiamento dei piani basati sull’impiego dei medici di famiglia e dei farmacisti. Dove si faranno le vaccinazioni agli ultraottantenni quando si partirà? E con quale personale? “Ancora non sappiamo quanti medici e infermieri ci manderà Arcuri”, osservava l’altro giorno a fine riunione l’assessore alla Sanità Luigi Icardi. Un altro aspetto che segna la differenza di approccio e di tempi tra Regioni riguarda le prenotazioni per le vaccinazioni degli ultraottantenni. In Lazio sarà possibile fissare la data e l’ora, sia su un sito internet, sia telefonicamente. “La stessa cosa la potremmo fare anche noi, con la nostra piattaforma – spiega Rinaudo – ma in questo momento non siamo, e non certo per colpa nostra, nelle condizioni per poter vaccinare gli over 80”.

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