POLITICA & SANITA'

Una super Asl per la Sanità

La Regione Piemonte preme sull'acceleratore per far nascere l'Azienda Zero entro maggio, giusto in tempo per la tornata di nomine. Presentata dalla Lega la proposta di legge. Il rischio di uno "svuotamento" della direzione, in attesa del sostituto di Aimar

Più che una super Asl, l’Azienda Zero si annuncia come il futuro vero centro di potere e decisionale della sanità piemontese, superando in questo anche la stessa direzione regionale di corso Regina Margherita dalla quale si è da pochi giorni dimesso Fabio Aimar ed è in attesa di un nuovo vertice.

Lunghissimo l’elenco di competenze che dovrebbero finire in capo all’Azienda Zero, la cui creazione era stata annunciata già da qualche tempo dall’assessore Luigi Icardi e il cui iter legislativo necessario è stato appena avviato con la proposta di legge depositata dalla Lega con primo firmatario il capogruppo Alberto Preioni. Si va dalla gestione dell’emergenza 118 e maxiemergenza, comprese le centrali del numero unico 112 e servizi di elisoccorso, alla “definizione ed attuazione dei piani di acquisto annuali e pluriennali di beni e servizi e gestione delle procedure di alienazione, concessione e locazione del patrimonio immobiliare delle aziende sanitarie, ferme restando le funzioni di centrale di committenza regionale” di Scr. Spetterà a questa nuova azienda, battezzata e creata sul modello veneto aggiungendo qualcosa in più, anche la gestione del sistema informatico delle Asl e delle Aso, con la gestione e organizzazione dei centri di prenotazione”. Dipenderà dalla nuova struttura anche il Dirmei, il dipartimento per le malattie e infettive attuale centro nevralgico dell’emergenza Coronavirus, così come saranno concentrate nell’Azienda Zero il “coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio, nonché delle attività relative alla assistenza primaria”, il supporto tecnico per le definizione e la stipula degli accordi con la sanità privata accreditata e i monitoraggi sulla spesa così come sulle liste d’attesa. Oltre a tutto questo, “la giunta regionale può attribuire all'Azienda Zero, qualora necessario per incrementare ulteriormente il livello di efficacia e di efficienza del servizio sanitario regionale, l'esercizio di ulteriori funzioni a valenza sovra-zonale di supporto al sistema sanitario regionale”.

Di tutta evidenza la mole di competenze che la maggioranza di centrodestra intende affidare alla super Asl che, come si diceva, rischia di svuotare di molto il ruolo della direzione regionale della Sanità, così come delle stesse aziende territoriali e ospedaliere. Uno scenario che non sfugge a sguardi attenti e “del mestiere” alimentando ragionamenti che coinvolgono lo stesso futuro dell’apparato operativo di corso Regina, terremotato pochi giorni fa dalle dimissioni del direttore Aimar. La stessa accelerazione impressa dalla Lega, partito di Icardi, sull’iter per arrivare ad avere pronta l’Azienda Zero entro la fine di maggio, quando dovranno essere rinnovati i direttori generali di Asl e Aso, non conferma soltanto quanto anticipato poco tempo fa dall’assessore, ma sembra legare con un unico filo la successione ad Aimar e l’individuazione del futuro vertice della nuova struttura.

Se per il personale questo sarà attinto dalle Asl, da altri settori della Regione o all’esterno per selezione, nulla di dice al momento sui requisiti e il profilo di chi l’Azienda Zero dovrà dirigerla, tantomeno il metodo di scelta. Ad ascoltare navigatori di lungo corso della sanità, che hanno attraversato indenni tempeste e cambi di rotta, lo scenario possibile e forse probabile indicherebbe (e forse richiederebbe) una figura più “politica”, di relazione e mediazione al posto di Aimar e un tecnico puro di alto profilo per quello che sarà il vero centro decisionale e operativo della sanità piemontese. Andrà così?

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