BANCHI DI NEBBIA

Tutti in aula primini e maturandi, ma ora rafforzare lo screening 

Il punto sulla ripresa della scuola in Piemonte. Si parte al 70%, ma se le condizioni lo consentiranno studenti di prima e quinta superiore a lezione in presenza. In commissione di Palazzo Lascaris i dati del Progetto Scuola Sicura: pochi i plessi coinvolti

Sarà una ripartenza restando alla soglia minima del 70% degli studenti in presenza, quella della prossima settimana in Piemonte. Nulla di imprevisto, considerato che ragionando sul tema del trasporto pubblico locale Alberto Cirio non ha nascosto il disappunto su quei dieci punti in percentuale in più stabiliti dal Governo dopo l’intesa con le Regioni sul 60%. Poi, “un’ulteriore valutazione, verrà compiuta proprio nel corso della prossima settimana” e da lì, come scrive in una circolare il dirigente scolastico regionale Fabrizio Manca si valuterà “la possibilità di rimodulare le presenti indicazioni, incrementando, ove le condizioni lo consentano, la predetta percentuale di presenza degli studenti nelle nostre scuole”.

In quel caso, tuttavia, è lo stesso vertice scolastico regionale ha indicare delle priorità: “sarebbe preferibile dare preferenza tendenzialmente alla frequenza in presenza al 100% della classi quinte, in vista dell’esame di maturità e possibilmente delle prime, per permettere agli studenti che hanno iniziato il ciclo di consolidare gli apprendimenti e ridurre i disagi eventualmente determinati dalla didattica a distanza, nonostante il significativo impegno professionale degli insegnanti”.

Una settimana per verificare (anche se dal punto di vista epidemico e dell’eventuale diffusione dei contagio il lasso appare estremamente ridotto) l’impatto di questo ritorno seppure parziale alle lezioni in presenza e la capacità del sistema di trasporto pubblico locale, vera questione irrisolta all’origine dei rischi e delle conseguenti difficoltà di un abbandono dotale della didattica a distanza. E proprio sul versante epidemiologico ci sono da registrare i dati forniti oggi in commissione di indagine Covid sul Progetto Scuola Sicura, il piano di screening varato dalla Regione ai primi dell’anno e del quale ha riferito ai consiglieri di Palazzo Lascaris il coordinatore Pietro Presti

Non certo una partecipazione massiccia, quella delle scuole piemontesi. Sul totale dei plessi presenti sul territorio regionale, tenuto conto che lo screening era limitato alle seconde e terze medie, hanno aderito 428 plessi pari al 69% col 50,4% delle classi. Nel 42% delle classi ha aderito almeno il 50% degli studenti per un totale di 19.413 studenti. Dai tamponi sono stati trovati 118 positivi asintomatici (0,54%). Sono stati eseguiti, invece, 26.625 test sul personale scolastico che ha portato a un tasso di positività del 1,39%. I 7 milioni di euro stanziati per il progetto non sono stati spesi tutti e anche per questo la Regione ha deciso di prolungare il piano che inizialmente avrebbe dovuto cessare a fine marzo. Si sta ragionando anche su una possibile estensione ad altre classi, in particolare le superiori.

print_icon