LOTTA AL COVID

Cirio: "Ci vaccineremo ogni anno"

Il Piemonte si prepara a organizzare le future campagne. Saranno i medici di famiglia e i distretti a operare, oppure si manterranno i grandi hub? Il governatore fiducioso sul coprifuoco dalle 23. "Stiamo lavorando bene, entro l'estate Piemonte in sicurezza"

“Fare il vaccino diventerà parte delle nostre abitudini, quasi come fare la spesa”. Alberto Cirio usa la metafora suggerita dal luogo – il centro commerciale le Gru di Grugliasco, dove ha visitato l’hub vaccinale realizzato nell’area esterna – per affrontare per la prima volta in pubblico un argomento importante qual è la periodicità dell’immunizzazione dal Covid

La durata della copertura vaccinale ancor non è stabilita scientificamente, ma tutti gli esperti concordano sulla necessità di rifare l’iniezione (con o senza richiamo si vedrà) ogni anno. E proprio su questa certezza, cui si è riferito il presidente della Regione, si dovrà lavorare fin da ora per allestire una macchina vaccinale che passi dalla fase emergenziale a quella strutturale, a partire dai luoghi, passando per il personale. Sarà da verificare se, come accade per i vaccini antinfluenzali, il ruolo dei medici di famiglia diventerà decisamente più importante e diffuso oppure se, al contrario, si deciderà di puntare sul sistema degli hub e delle strutture sanitarie come i distretti, utilizzabili appieno nel momento in cui i contagi saranno estremamente ridotti. In questa seconda ipotesi s’inquadra l’immagine evocata da Cirio del vaccino fatto andando a fare la spesa.

Il governatore ha colto l’occasione della visita per ribadire un qualcosa a metà tra la previsione e l’auspicio: “Con un milione di vaccini al mese garantiti, entro l'estate avremo messo in sicurezza tutto il Piemonte. Il generale Francesco Paolo Figliuolo, martedì sera, mi ha dato garanzie in merito ai contingenti certi di somministrazione dei prossimi mesi. – ha aggiunto - Questo mi ha permesso di forzare un po' il sistema di prenotazione, per cui dalla prossima settimana in 48 ore dalla iscrizione sarà possibile conoscere data, ora e luogo della vaccinazione. Un passaggio importante, che rispetta molto la vita delle persone". 

Grazie ai vaccini, dunque, secondo il governatore Cirio il Piemonte sta ripartendo e "il Giro d'Italia ce lo ha dimostrato. Lunedì presenteremo le Atp. Premiamo queste buone notizie continuando a comportarci bene: teniamo la mascherina, evitiamo gli assembramenti e cerchiamo di evitare qualsiasi comportamento che metta a repentagli la sicurezza nostra e degli altri”. Sulla questione che da giorni è tra i punti principali dell’agenda Covid della politica, ovvero lo spostamento di un’ora dell’inizio del coprifuoco, il presidente ha una posizione chiara: “Credo che ci siano tutte le condizioni perché la richiesta possa essere accolta. Il presidente Mario Draghi su questo si è dimostrato molto disponibile, i parametri stanno migliorando dappertutto”.

Sulla necessità di rivedere i parametri in base ai quali far scattare i colori per le regioni, Cirio spiega come “L'Rt è il contachilometri del contagio, un dato importante, ma che da solo può essere fuorviante”. Da qui la richiesta di “parametrarlo ad altri due valori: quello dell'incidenza e quello dei dei posti letto. La pressione ospedaliera che prima non contava nel cambiamento del colore oggi diventa determinante. Vogliamo un dato vero, scientifico e certo - aggiunge, spiegando le richieste delle Regioni - perché la chiusura è sacrificio, morte aziendale, potenziale perdita posti di lavoro”. Dunque, “bisogna chiudere solo quando la salute te lo impone e questi nuovi parametri dovrebbero aiutarci in questo”.  Non boccia affatto l’Open day, il giorno di apertura a tutti per le vaccinazioni, ma gli attribuisce un ruolo “di valido aiuto ulteriore. Può essere il completamento di un sistema che però deve funzionare bene". E che il Piemonte stia lavorando bene il governatore lo ha sottolineato più volte: ”Se abbiamo certezza delle dosi, abbiamo un sistema talmente performante che siamo in grado di fare 70-80mila vaccini al giorno anche con i medici e con le farmacie. Certo, scendendo poi di fasce di età e ampliando la popolazione - ha aggiunto - gli open day diventano un'occasione e un’opportunità”. 

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