TRAGEDIA

Funivia Stresa-Mottarone, precipita una cabina: 14 morti, grave un bimbo

L'incidente è avvenuto sul versante piemontese del Lago Maggiore a circa 100 metri dalla stazione di arrivo, in un tratto boscoso. Nel luglio del 2001 40 turisti rimasero sospesi a causa di un guasto dell'impianto. Il cordoglio della politica, Cirio sul posto con i soccorsi

Un tragico incidente costato la vita a 14 persone, tra cui due bambini, di 2 e 9 anni. Un cavo della funivia del Mottarone, in Piemonte, si è spezzato a 100 metri dalla vetta e la cabina è precipitata. Un bambino di 5anni è ricoverato a Torino insieme a un altro ferito, in codice rosso. La piccola vittima era israeliana: con lui sono morti i genitori, israeliani ma residenti a Pavia. Tra i deceduti un altro israeliano, residente a Diamante (Cosenza) in gita con la fidanzata nata a Belvedere Marittimo (Cosenza). Erano arrivati da Piacenza una coppia di 40enni e da Varese tre giovani. Al momento manca ancora il nome di una vittima e del bambino di circa 9 anni che è stato trasportato in ospedale in condizioni molto critiche. Secondo quanto riferito dalla sindaca di Stresa, Marcella Severino, la causa sarebbe la rottura di una fune traente: degli escursionisti hanno sentito un forte sibilo e hanno visto la funivia retrocedere velocemente: quando è arrivata al pilone è stata sbalzata via, ha fatto due, tre balzi e poi si è fermata contro gli alberi. Nove corpi erano all’interno del relitto della cabina, gli altri sono stati trovati all’esterno.

La procura della Repubblica di Verbania indaga per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. “Dobbiamo verificare – ha la procuratrice Olimpia Bossi – anche la possibilità che sia verificabile anche il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti, anche in base alla natura pubblica o meno dell’impianto”. L’intera area è stata posta sotto sequestro e saranno incaricati dei periti tecnici per accertare le cause dell’incidente. L’azienda Leitner di Vipiteno in Alto Adige, leader nella costruzione di impianti a fune e di gatti della neve, si è detta “a completa disposizione per individuare al più presto le cause” della tragedia. Il presidente di Leitner, Anton Seeber ha confermato che “la revisione dell’intero impianto è stata realizzata nell’agosto del 2016” e da allora “ogni anno a novembre si sono succeduti con regolarità i controlli alle funi e sempre con esito positivo”. Leitner ha in carico la manutenzione straordinaria e quella ordinaria mentre i controlli giornalieri e settimanali di esercizio fanno capo alla società di gestione Ferrovie del Mottarone. Il legale della società di gestione ha assicurato che “le manutenzioni e i controlli sono stati effettuati regolarmente”. Gli uffici competenti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile hanno riferito che “la revisione generale dell’impianto è avvenuta nell’agosto del 2016”. I controlli si sono poi susseguiti a luglio del 2017 e successivamente, tra novembre e dicembre 2020, sono stati effettuati controlli specifici sulle funi. In particolare, a novembre del 2020 sono stati effettuati controlli magnetoscopici sulle funi portanti, sulle funi traenti e sulla fune soccorso. Infine, a dicembre 2020 è stato effettuato da una società specializzata “l’esame visivo delle funi tenditrici”. Il ministero ha istituito una Commissione con il compito di “individuare le cause tecniche e organizzative” dell'incidente. La Commissione svolgerà approfondimenti specifici, che si aggiungono agli accertamenti della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea.

Unanime il cordoglio dei rappresentanti delle istituzioni e del mondo politico. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso alle famiglie colpite e alle comunità in lutto “la partecipazione di tutta l’Italia”. “Il tragico incidente alla funivia Stresa-Mottarone suscita profondo dolore per le vittime e grande apprensione per quanti stanno lottando in queste ore per la vita”, ha affermato il Capo dello Stato, che ha fatto un “richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone”. Il premier Mario Draghi ha manifestato il cordoglio di tutto il governo alle famiglie delle vittime, “con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari”. “Ci stringiamo forte alle famiglie delle vittime e preghiamo per i due bambini con ogni speranza possibile nel cuore”, ha affermato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, prontamente accorso sul luogo del disastro.

L’incidente di oggi non è il primo che si verifica sulla Stresa-Mottarone. Nel luglio del 2001, l’impianto si bloccò improvvisamente: fu necessario l’intervento di numerose squadre di soccorritori per portare in salvo circa 40 turisti rimasti sospesi nelle cabine. Alla fine degli anni Novanta, inoltre, la struttura rimase chiusa per diverso tempo per permettere a tecnici e operai di eseguire complessi lavori di manutenzione.

La funivia del Mottarone era stata inaugurata cinquant’anni fa, nel 1970, e andò a sostituire il trenino a cremagliera che aveva fermato le sue corse sette anni prima. Agli inizi del '900, si saliva invece sul Mottarone o a piedi o a dorso di mulo. Il monte, alto 1492 metri, è considerato uno dei “balconi” più belli d’Italia e forse del mondo. Nel 1954 anche il New York Times premiò quella vista dall’alto inserendo la visione delle Isole e del Lago dal Mottarone tra i dieci panorami più affascinanti del pianeta. Dalle postazioni panoramiche presenti in vetta, si possono infatti ammirare le Alpi svizzere e italiane, le Isole Borromee, l’Eremo di Santa Caterina del Sasso, molti dei laghi prealpini (il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, innanzitutto, ma anche il Lago di Mergozzo, quello di Monate, il Lago di Comabbio e il Lago di Varese) e anche una porzione della pianura padana. Fino al 1911 arrivare in cima al Mottarone non era semplice: il monte era accessibile da Stresa – raccontano le guide turistiche – soltanto a piedi, utilizzando le vecchie mulattiere degli alpigiani. Per facilitarne l’accesso e incrementarne sempre più il turismo, nel 1911 venne inaugurata la ferrovia a cremagliera e trazione elettrica: un trenino collegava Stresa alla vetta del Mottarone lungo 6 fermate impiegandoci circa poco più di un’ora. Poi nel 1963 il trenino cessò il suo servizio sostituito con un servizio di bus (della Società Autoservizi Nerini di Verbania Intra), che faceva il percorso solo due volte al giorno, fino ad arrivare al 1970, anno in cui venne invece inaugurata la Funivia Stresa-Mottarone che collegava il lago alla vetta in soli 20 minuti. I lavori, cominciati nel 1967, si conclusero appunto in tre anni. La rinuncia al trenino fu ispirata dalla legge 2 agosto 1952 che prevedeva infatti la trasformazione delle vecchie tramvie in autolinee o funivie. Era in gran parte un gioiello “made in Italy” quella funivia: le opere murarie vennero infatti eseguite dall'Impresa Poscio di Villadossola, su progettazione dell’architetto Mario Cracchi di Baveno. La meccanica portava invece la firma dalla società Piemonte Funivie di Torino (fondata nel 1955), le parti elettriche dalla Marelli. La realizzazione delle funi fu invece affidata alla tedesca W.D.I., la Westfaelische Drahtindustrie GmbH di Hamm.

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