LOTTA AL COVID

Ventimila medici e infermieri non vaccinati ancora al lavoro

Il dato, molto alto, è emerso dall'incontro dei vertici regionali con i direttori di Asl e Aso. Gli elenchi dei sanitari renitenti sono ora nelle mani delle aziende sanitarie. Nei prossimi giorni potrebbero scattare i primi provvedimenti

Altro che mosche bianche. I camici bianchi, intendendo medici, infermieri e aggiungendo pure gli operatori sociosanitari e altri addetti del settore, che in Piemonte non risultano ancora vaccinati nonostante l’obbligo sono circa 20mila. La cifra elevata e, per questo, non poco preoccupante è emersa nel corso dell’incontro che il presidente della Regione, Alberto Cirio, insieme all’assessore Luigi Icardi e al commissario dell’Unità di Crisi Antonio Rinaudo, ha avuto con i direttori generali delle aziende sanitarie. Come anticipato dallo Spiffero, ai vertici di Asl e Aso sono stati comunicati i dati in base ai quali dovranno avviare le procedure per appurare le ragioni delle mancate vaccinazioni, nonostante il decreto del primo aprile convertito pochi giorni fa in legge, lo prevedesse come obbligo per tutto il personale sanitario.

Certo, ci potranno essere dei casi in cui motivazioni cliniche siano alla base della mancata immunizzazione, così come qualche nominativo potrebbe essere sfuggito dal computo dei vaccinati, certamente per arrivare a una cifra considerevole come quella emersa c’è qualcosa che non funziona nel rispetto delle regole fissate. Nel novero oltre ai dipendenti del servizio sanitario sono compresi anche gli operatori delle Rsa, i dipendenti delle strutture private e i liberi professionisti. Per tutti la legge prevede l’obbligo vaccinale. Per chi, contattato nei prossimi giorni dall’Asl di competenza territoriale, persevererà nel non volersi vaccinare o non risponderà alle richieste di chiarimenti, scatteranno i provvedimenti previsti. Se la struttura di cui è dipendente può adibirlo (anche demansionandolo) a ruoli che non prevedano contatti con il pubblico potrà continuare a lavorare, altrimenti verrà lasciato a casa senza stipendio fino a fine anno. Per i liberi professionisti è prevista la sospensione dalla professione da parte degli Ordini di appartenenza.