POLTRONE & CORSIE

Molinette, il direttore assume la dirigente che lo ha promosso

Beatrice Borghese, nuovo direttore amministrativo della Città della Salute, è stata componente della commissione di valutazione per gli aspiranti vertici delle aziende sanitarie. Un lungo curriculum con incarichi anche nel gabinetto dell'allora sottosegretario Casellati

Lei prima lo promuove, lui poi l’assume. Pura coincidenza? Tutto nel pieno rispetto delle regole? Lei è Beatrice Borghese, avvocato nel cui lungo curriculum più di aule di tribunale ci sono uffici della sanità pubblica e del ministero, componente della commissione che la scorsa estate esaminò gli aspiranti direttori generali delle aziende sanitarie proponendo le rose per ciascuna Asl e Aso alla Regione. Lui è Giovanni La Valle, medico anche con le stellette per un anno poi una carriera nella dirigenza nelle aziende sanitarie che lo ha portato in piena pandemia a prendere le redini, come commissario, della Città della Salute di Torino di cui è stato nominato direttore generale un paio di settimane fa. 

Gli è bastato meno tempo per chiamare al suo fianco, come direttore amministrativo proprio colei che (insieme agli altri due commissari) lo aveva esaminato l’estate scorsa decretandone l’idoneità alla guida della più importante azienda sanitaria del Piemonte (e non solo), confermando voci insistenti che prevedevano questa scelta. Ma per la “commissaria d’esame” non è stato il primo ingresso nella plancia di comando delle Molinette. Lo scorso 1° febbraio era arrivata alla Città della Salute come dirigente amministrativo dell’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) in comando assegnata allo staff di direzione generale per il “coordinamento del piano aziendale di efficientamento e riqualificazione”. 

Nel contempo era ancora componente dell’Organismo Indipendente di Valutazione dell’Asl Città di Torino, guidata da Carlo Picco prima commissario e poi direttore generale, anch’egli esaminato dalla lei poco meno di un anno fa e nominata in quella posizione nell’Asl torinese dall’allora direttore generale Valerio Fabio Alberti, fratello dell’attuale presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati che quando fu sottosegretario al ministero della Salute nel secondo Governo Berlusconi ebbe nel proprio gabinetto proprio lei, Beatrice Borghese.

È normale, soprattutto è indenne da qualsivoglia incompatibilità o conflitto di interessi, che un componente della commissione nominata dalla Regione con la decreto del presidente Alberto Cirio il 23 giugno 2020, nella fattispecie “designata da Agenas” (di cui è dipendente), possa essere nominata a una posizione apicale da chi è stato a sua volta nominato direttore generale in virtù del suo giudizio?  A chiedere “di conoscere i rilievi effettuati dall’Autorità Nazionale Anticorruzione in merito alla nomina a direttore amministrativo dell’A.O.U Città della Salute e della Scienza di Torino, Beatrice Borghese da parte del direttore della stessa Giovanni La Valle”, sarà il capogruppo regionale del M5S Sean Sacco con un’interrogazione.

Cosa c’entra l’Anac? Dovrà spiegarlo la giunta o l’assessore alla Sanità Luigi Icardi, visto che all’atto della nomina a direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria, secondo più di un’interpretazione della norma, Borghese avrebbe dovuto presentare documenti che escludano qualsiasi elemento di incompatibilità. Tra questi c’è il fatto di aver fatto parte della commissione esaminatrice per comporre l’elenco dei potenziali direttori generali? E ancora, l’essere stata all’epoca membro dell’Organismo di Valutazione dell’Asl di Torino (dov’era arrivata dopo essersi dimessa da analogo incarico presso l’Asl del Vco il 23 aprile del 2018, era elemento tale da suggerire la richiesta all’Agenas di indicare un nome diverso per evitare che l’allora commissario dell’azienda sanitaria torinese, di fatto datore di lavoro di Borghese, venisse esaminato da lei? 

Tra i compiti dell’Oiv, oltre a quello di indicare i dirigenti da premiare con incentivi economici c’è anche la verifica dei piani anticorruzione, materia di lavoro di Borghese che, sempre su indicazione di Agenas, dal 2016 ha svolto attività ispettive per conto dell’Anac in varie aziende sanitarie. E poi, perché assumere “in comando” come dirigente amministrativo per il piano di efficientamento lo scorso febbraio il futuro direttore amministrativo quando già nel 2o18 la Regione, tramite Scr (la società di committenza) aveva predisposto una gara per affidare a un advisor, poi aggiudicatasi da Kpmg, grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro della Compagnia di San Paolo? L’arrivo dell’avvocatessa romana a fianco di La Valle, al posto di Valter Alpe cui è stata affidata la direzione dell’Aso di Alessandria, era già annunciato coram populo ancor prima della scontata conferma del manager alla guida della Città della Salute con il passaggio da commissario a direttore generale. Ruolo per il quale era stato giudicato idoneo da colei che, senza perdere tempo, avrebbe poi assunto.

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